Il destro da fuori area di Vecino rompe il muro di certezze del Napoli o quanto meno crea una crepa, seppur impercettibile in classifica per gli uomini di Spalletti. La Lazio interrompe la striscia di vittorie consecutive che si prolungava da otto partite, di cui quattro clean sheet. Nessuna preoccupazione reale per la prima della classe che resta saldamente ancorata in cima alla classifica con 17 punti di vantaggio. A far rumore ci pensa la Lazio che tornando a casa con il bottino pieno prende momentaneamente in mano le redini della zona Champions alle spalle solo degli azzurri.
Il Napoli esce sconfitto dal Maradona per la prima volta in stagione, il secondo stop dopo la sfida di San Siro contro l’Inter. Numeri da record per la squadra di Spalletti all’apparenza imbattibile, ma forse bastava solo saper “leggere” gli avversari. Lo dimostra con poche e semplici mosse Sarri, che Napoli e il Napoli li conosce bene. I capitolini mettono da parte ogni convenzione lasciando invariato solo il modulo, il 4-3-3 che li ha portati ad essere la seconda miglior difesa di Serie A. Il tecnico biancoceleste mette in campo, inaspettatamente, Vecino preferendolo a Cataldi. Mossa che si dimostra vincente già nei primi 5’ di gara. La Lazio cambia veste, Sarri dispone i suoi cortissimi, nessuno spiffero. La corazzata Lazio non lascia spazio al Napoli che fatica da avanzare. Il tecnico, ex di turno, prende appunti dal fischio d’inizio al duplice, torna negli spogliatoi e fa il punto con i suoi.
D’altra parte Spalletti fa lo stesso ma senza necessitare del taccuino, nell’intervallo suona la carica ai suoi. Il Napoli fa ugualmente fatica, ma strappa qualche occasione agli ospiti. Tra tutte la traversa di Osimhen e il rimpallo in area. La difesa della Lazio continua a reggere i ritmi alti, poi merita il gol arrivato ad opera di Vecino che decide la gara.
Soddisfatto e ambizioso Maurizio Sarri nel post partita analizza la prestazione dei suoi: “Questa vittoria significa tre punti importantissimi contro una squadra che sta facendo un campionato a parte. Abbiamo giocato una partita di alto livello e secondo me la nostra squadra da un punto di vista tecnico può fare anche qualcosa di meglio”. Poi continua, ma tronca immediatamente il discorso classifica: “Siamo secondi? Ora non conta nulla. Per il momento penso che dobbiamo andare a letto perché la settimana prossima abbiamo anche la Conference e ci teniamo pure alla coppa, inutile fare calcoli in questo momento. Il problema per noi non è mai stata la singola partita, ci sono capitate anche in passato sfide di questo tipo, ma spesso ci è mancata la continuità, quest’anno è accaduto meno volte, quindi si spera che la strada sia quella giusta”.
Più incisivo è stato Spalletti, senza dubbio amareggiato ma chiaramente non preoccupato: “C’è stato tanto dispiacere al rientro dagli spogliatoi. E’ una partita che è andata storta ed è stata un po’ sfortunata. Nessuno ha alzato le mani dal volante però, dovevamo avere più qualità senza andare sistematicamente sugli esterni” ha esordito il tecnico. “Abbiamo messo meno qualità del solito palleggiando nella maniera più sporca di sempre. Nella ripresa abbiamo tentato di rifare le stesse cose con maggiore qualità, c’era un po’ di spazio per andare all’interno del campo”. Poi si sofferma su quanto fatto dagli avversari: “Mi aspettavo un atteggiamento del genere da parte della Lazio, sono molto compatti e si muovono sempre in blocco. Abbiamo compiuto le scelte nel modo peggiore di sempre, ma ho visto un buon atteggiamento, la giusta applicazione e la voglia, e queste sono le cose fondamentali. Non ho visto presunzione, ma l’intenzione di fare la partita. La Lazio si è difesa bene e forse è stata pure fortunata sulla traversa di Osimhen, così come noi siamo stati ingenui sul gol di Vecino”.
Insomma, l’anticipo della 25ª giornata di campionato ha riservato non poche emozioni al Maradona. Per il Napoli una serata storta che risulta facilmente perdonabile, per la Lazio una serata che lascia il segno in ottica Champions.
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