Diritti TV, panico in Serie A: tifosi e abbonati su tutte le furie. Il prossimo bando sulla vendita delle immagini del campionato si preannuncia caotico
Il calcio italiano è alle prese con la crisi più profonda e di difficile soluzione della sua storia ultrasecolare. Un quadro già di per sè compromesso a causa del pesante indebitamento di tutti i principali club di Serie A ha ricevuto il colpo di grazia dalla crisi legata alla pandemia da Covid-19. Gli stadi chiusi al pubblico per oltre un anno, la fuga degli sponsor ha privato le società delle risorse necessarie alla sopravvivenza. E ora, nonostante un ritorno ormai totale alla normalità, il sistema calcio del nostro paese rischia seriamente di andare a rotoli.
E il futuro a breve e medio termine sembra ancora più caotico e nebuloso soprattutto per ciò che riguarda la cessione dei diritti televisivi del campionato di Serie A. Una questione che sta assumendo i contorni di un giallo a tinte fosche e la cui soluzione sembra molto lontana. Com’è noto, fino al 30 giugno 2024 a possedere l’esclusiva del campionato di A è la piattaforma streaming DAZN, che si è aggiudicata l’asta nel corso della primavera del 2021.
L’accordo triennale scadrà dunque tra poco più di un anno. Il problema è che al prossimo bando, che dovrebbe partire tra qualche mese, ci si potrebbe arrivare con un clamoroso vuoto normativo. Ad oggi infatti non è chiaro se l’esclusiva della Serie A sarà messa all’asta per il successivo triennio, dunque fino al 2027 o addirittura per cinque anni. Sta di fatto che in questo preciso istante il calcio italiano si ritrova con il fiato sospeso per un bando in cui i dirigenti della Lega dovranno piazzare un prodotto in declino ad oltre un miliardo a stagione, cifra minima sufficiente a mandare avanti l’intero sistema.
Diritti tv, panico in Serie A: gli sviluppi preoccupano i tifosi
Ma in vista della scadenza dell’accordo con DAZN, per il 2024 le prospettive sono addirittura inquietanti. E la colpa non è certo delle presunte disdette dei tifosi della Juventus inviperiti per la penalizzazione, ma di un mercato asfittico da anni. L’esperimento di DAZN è stato alla fine deludente, Sky ha ottenuto l’obiettivo principale, l’acquisizione dei diritti della nuova cosiddetta “super” Champions League a 36 squadre.
Il mercato dei diritti televisivi potrebbe in realtà accogliere nuovi soggetti interessati, come ad esempio le piattaforme streaming più seguite: da Netflix ad Apple fino ad Amazon Prime, il soggetto più interessato ad acquisire eventi sportivi di rilievo. C’è poi la prospettiva dell’ingresso di fondi e banche d’affari per finanziare il famoso “canale della Lega”, ma sono ipotesi ancora da verificare.
È cambiato però il quadro normativo: nel decreto Aiuti quater convertito a metà gennaio è passata la modifica della legge sui diritti tv, che ha allungato i contratti da tre a cinque anni, come richiesto dai presidenti del pallone, in primis Claudio Lotito. Il senatore e presidente della Lazio avrebbe voluto anche l’estensione retroattiva per l’attuale contratto di Dazn, in modo da garantirsi un paracadute in caso di flop del bando ma non se n’è fatto nulla per il parere negativo del governo.