Summit interlocutorio: il futuro di San Siro è un mistero

L’entusiasmo, la voglia, la speranza di dare un nuovo stadio a Milan e Inter è già finito. Dopo settimane di indiscrezioni sui rispettivi progetti alternativi per la realizzazione di uno stadio di proprietà, Milan e Inter si incontrate stamane con il sindaco di Milano Beppe Sala. Un incontro durato poco più di mezzora, dove oltre al sindaco meneghino erano presenti: per l’Inter l’Amministratore delegato della parte Corporate Alessandro Antonello e per il Milan il presidente Paolo Scaroni e il nuovo AD Giorgio Furlani.

NESSUNO VUOLE SAN SIRO

Il dialogo tra le parti è durato molto poco. L’inizio puntuale alle 9.15 ed è terminato verso le 9.50. Il primo ad uscire da Palazzo Marino, sede dell’incontro, è stato il presidente rossonero Paolo Scaroni.
Un incontro che ha tenuto in piedi su fondamenta molto poco solide La Cattedrale“, il progetto realizzato dallo studio americano “Populous” che dovrebbe portare alla demolizione e sostituzione del Meazza.
Tuttavia, questa possibilità, nei mesi, ha scosso l’opinione pubblica, contraria alla demolizione de “La Scala del Calcio“. Di lì, col supporto di Comitati e l’appoggio di diversi personaggi famosi dell’ambiente calcistico milanese e nazionale, il progetto è entrato nel tunnel della burocrazia. Il vecchio San Siro interessa solo a chi è esterno alle società.

IL SINDACO SALA SULLA SITUAZIONE SAN SIRO

Al termine dell’incontro il sindaco Giuseppe Sala, dopo essersi traferito nella sede dell’Università IULM, si è dedicato ai giornalisti parlando dell’esito dell’incontro. Il primo cittadino ha espresso rammarico per le volontà di Milan e Inter di lasciare sostanzialmente in sospeso il progetto Cattedrale, vista la lentezza, e valutare altre opportunità: “San Siro non lo vuole più nessuno, è evidente. Non è un problema di costi perché potremmo darlo anche a una sola delle due società a un prezzo stracciato, ma Inter e Milan ritengono di non poter ottenere abbastanza ricavi – spiega Sala, riassumendo la posizione delle due società – Sono amareggiato da sindaco, da cittadino e da tifoso, ma ormai lo avevamo già capito. Sarà un problema in più per il Comune. Ho sempre detto che, se il nuovo stadio sorgesse nella stessa zona di San Siro, non poteva coesistere con il Meazza“.

MILAN E INTER VALUTANO ALTERNATIVE DIVERSE

Così, Milan e Inter cominciano a guardarsi attorno. I rossoneri nelle scorse settimane hanno fatto un sopralluogo nell’area La Maura dove c’è l’altro Ippodromo SNAI. Un’area ampia con tanto verde che potrebbe coinvolgere non solo le attività della prima squadra maschile, ma anche quelle della prima squadra femminile e le giovanili, come ha spiegato bene Sala: “Rimane viva l’ipotesi di un unico stadio per le due squadre, ma oggi il Milan ha annunciato che sta guardando con interesse una nuova area, che è quella de La Maura, con un’iniziativa solitaria che coinvolgerebbe pure le squadre giovanili e femminili rossonere. Ora il processo per l’autorizzazione dello stadio vicino all’attuale Meazza va avanti, ma ho chiesto al Milan entro due o tre settimane di rispondere alla nostra richiesta o di dirci invece che abbandonano questa ipotesi“.

Stessa posizione, ma più nebulosa, quella dell’Inter. A differenza di Scaroni, Antonello è uscito dall’incontro concedendosi ai giornalisti. L‘AD Corporate nerazzurro ha chiarito la posizione dell’Inter. Viste le difficoltà ad arrivare all’approvazione del progetto Cattedrale si sta guardando attorno: “L’opzione principale rimane lo stadio di San Siro da fare assieme al Milan, questo vale per entrambi, però oggi ufficialmente il presidente Scaroni ha comunicato che c’è un loro interesse sull’area de La Maura – spiega Antonello, che poi parla anche della posizione dell’Inter – Quello che ci lascia sorpresi è il fatto che stavamo procedendo in un progetto… Poi coi cambi di proprietà le visione possono cambiare e accettiamo in tutta tranquillità le loro analisi. Anche l’Inter ha un piano B fuori città, ma non svelerà l’area per questioni di riservatezza“.

SAN SIRO SENZA CALCIO

Questa situazione crea un nuovo scenario, inatteso. Ovvero la possibilità che il Meazza rimanga alla città, ma senza una squadra che ne usufruisca. Il destino dello storico stadio meneghino è un grande punto di domanda, come traspare dalle parole del sindaco di Milano: “Sarà un problema in più per il Comune. Ho sempre detto che, se il nuovo stadio sorgesse nella stessa zona di San Siro, non poteva coesistere con il Meazza. Con La Maura il discorso cambia, ma saremmo costretti a trovare una nuova soluzione per San Siro. Lo stadio Meazza non può rientrare negli interessi istituzionali del Comune, l’unica pissibilità è aprire a enti che vogliono organizzare eventi e concerti“.

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