Tutte le settimane dico: vabbè ad Empoli pareggerà. Quella prima, si dai con la Cremonese esce la sorpresa come in Coppa. Mi sono stufato. Le altre sono normali e si sono arrese allo strapotere del Napoli che rende tutto vergognosamente facile. E' anche vero che, nel calcio, quando è il tuo anno ti va tutto bene. Non è il caso del Napoli che quest'anno ha raggiunto la perfezione tecnica. Ad Empoli un'altra passeggiata di salute. A Francoforte uno spot europeo per il Napoli e per l'Italia. Quando ti capitano stagioni così, però, devi ottimizzare il più possibile per entrare nella storia. Ed è per questo che sognare la doppietta scudetto-Champions oggi non deve essere più un tabù. I partenopei stanno riscrivendo la storia del nostro campionato e sarebbe bello riscriverla anche in campo europeo. De Laurentiis è il Presidente che ha tolto il Napoli dall'inferno della C, Giuntoli il Direttore che ha visto più partite di serie D che di Champions League, Spalletti "quello bravo ma tanto arriva sempre secondo". E' il capolavoro di tutti e lo è anche dei tifosi che questa volta hanno dimostrato una grande intelligenza e, solo oggi, iniziano a far partire giustamente la festa. Autorizzata. L'Inter, a Bologna, ha sventolato definitivamente bandiera bianca.
La Juventus, se c'è Di Maria, si riscopre meno fragile. L'inizio di campionato è stato pessimo, la Champions umiliante, Allegri ha le sue colpe ma con quel caos societario diventava anche difficile fare calcio in condizioni così precarie. Aggiungi che oggi il Direttore Sportivo Cherubini è un silurato in casa, capisci che c'è poco tempo per pensare al futuro ma devi fare quello che puoi nel presente. Di Maria ti cambia la squadra. Con Chiesa sull'altro lato è un calcio diverso. La Juventus se dovesse fare punti nel derby sarebbe seconda sul campo. E' in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di Europa League. Nel disastro generale Allegri rischia di salvare sempre le sue stagioni. Ovviamente cambierà tutto tra fine marzo e inizio aprile quando sapremo se il -15 resterà o sarà abolito. Questo non dipende da Allegri. Ricordiamo anche la terza opzione: il collegio di garanzia del Coni contesta alla Corte federale le motivazioni e chiede di riformulare la pena. Ecco che quel -15 potrebbe diventare anche -5, ad esempio. La Juventus punta tutto sul Coni e politicamente ha fatto i passi giusti. Il Coni può ribaltare tutto perché la sentenza della Corte Federale è stata scritta con i piedi. Lo sanno anche in Federazione. Aggiungiamo: Angelo Clarizia è spesso Avvocato del Coni in cause al Tar e al Consiglio di Stato. Questa volta, invece, difenderà la Juventus nel suo stesso Coni. Si gioca in casa. Cambia solo la maglia da difendere.
La Fiorentina salva la faccia in Europa ma in campionato, fin qui, è stata un mezzo disastro. La grande delusione del campionato. Commisso investe, Barone ci mette anima e cuore, Pradè la competenza ma finora non è bastato. A Firenze si sogna lo stadio, si lavora al viola park costato 85 milioni di euro, il settore giovanile regala grandi soddisfazioni ma la prima squadra ha cannato la stagione con un campionato davvero mediocre. Molte responsabilità sono di Vincenzo Italiano. L'allenatore dei miracoli di La Spezia al secondo anno spesso si perde. Come tecnico non si discute ma, spesso, al secondo giro perde di mano i calciatori e il gruppo. Incide meno rispetto all'anno precedente. Forse è anche questo il motivo dei suoi tanti cambi di panchina. Ci aspettavamo un Italiano diverso. Uno che doveva consacrarsi e dimostrare il suo valore. Invece ha fatto tanti passi indietro e questo trend della viola rischia di compromettere anche la sua carriera. A Firenze, però, la soluzione ce l'hanno in casa e si chiama Alberto Aquilani. Allenatore praparato intelligente che in Primavera da due anni gioca bene e vince trofei.
A Brescia continua il grande incubo. Speravamo di esserci liberati di Massimo Cellino a Cagliari e, invece, ce lo siamo ritrovati dalla finestra di Brescia. Un danno per la categoria, per i tifosi e per la città. La Federazione dovrebbe bannare certi Presidenti. Non si possono ammazzare piazze gloriose. Prima Cagliari e ora Brescia. Si può retrocedere, certo. Si può sbagliare un allenatore, certo. Si può sbagliare una stagione, anche due, certo. Ma quello che fa puntualmente Cellino non va bene. Il Brescia non è la sua azienda di famiglia. Il calcio per i Presidenti è un business di passaggio. Il Brescia c'era prima e ci sarà sempre. Un sindaco o una Federazione devono essere i giudici che quando vedono determinati scempi dovrebbero essere costretti ad intervenire. Il club andava tolto a Cellino da molto prima. Quello che sta combinando quest'anno è indecente. Ha umiliato allenatori, calciatori e dirigenti. Sta facendo impazzire i tifosi. Unica cosa che ci sentiamo di dire che la colpa è anche degli allenatori stessi. Pur di allenare si fanno umiliare da Cellino. Se ti chiama il Brescia devi avere la decenza di rispondere "no grazie". Se accetti e poi piangi significa che non hai capito nulla. Tutti gli allenatori di quest'anno del Brescia meriterebbero una diffida. Ma capiamo che l'odore di 100 mila euro manda i mister fuori di testa.