Tanta voglia di mercato, al di là degli obiettivi ancora possibili da raggiungere e da raccogliere nella stagione in corso. Chi ne ha la possibilità nel calcio di casa nostra, cerca di programmare gli investimenti in relazione alla prossima estate muovendo le proprie pedine sottotraccia nella speranza di poter seguire l'esempio di un Napoli che, a costo zero, è stato in grado di costruire l'Invincibile Armata che sta stritolando ogni spirito di competizione nel nostro paese.
La premessa iniziale legata alla possibilità o meno di poter iniziare a lavorare in tal senso, è però di fondamentale importanza, perchè per ragioni diverse c'è un club con le mani sostanzialmente legate e destinato ad un immobilismo perlomeno momentaneo: la Juventus.
I bianconeri hanno ben chiare le priorità ed i settori del campo nei quali andare ad intervenire, beninteso, ma si trovano impossibilitati a farlo anche nelle manovre esplorative che solitamente contraddistinguono le chiacchiere preliminari di questo periodo dell'anno.
Se in passato la Juventus si accostava ai calciatori che avrebbe potuto avere nel mirino prospettando l'appeal di un club ai vertici del calcio europeo e protagonista dell'assalto alla massima manifestazione continentale, le vicissitudini extra calcistiche impongono un approccio decisamente più morigerato per diverse ragioni. La prima è che i bianconeri ad oggi non hanno elementi per poter prevedere a quale competizione continentale prenderanno parte, né tantomeno se gli sarà consentito di farlo da parte della Uefa.
Al di là di questo, la svolta societaria come organigramma, ha lasciato intendere un indirizzo decisamente attento al risanamento ed alla sostenibilità: l'obiettivo è quello di chiudere il capitolo dedicato agli aumenti di capitale monstre che avevano sempre garantito la continuità aziendale nel corso dell'ultima gestione Agnelli.
Dunque anche per le esigenze di campo più evidenti e chiare, leggi la ricerca di un sostituto per il partente Cuadrado, la dirigenza bianconera (peraltro in attesa di un rimpasto se non di una rivoluzione) non può permettersi di intervenire in maniera decisa e fattiva.
Il lavoro di fantasia è dunque appannaggio delle altre contendenti, con tutte le difficoltà del caso. Prendiamo l'Inter, a livello di proprietà i nerazzurri una certezza ce l'hanno: Steven Zhang non metterà un centesimo di tasca propria, ma anzi mirerà a rimpolpare le casse. Lavoro stimolante per Marotta ed Ausilio ma decisamente complicato. Sgomberando il campo dai primi equivoci, i nerazzurri non hanno mosso pedine per parametri zero come Smalling e Pereyra che al momento non sono nel mirino. Ciò che potrebbe tornare attuale è l'asse con il Barcellona per raccogliere l'opportunità Kessie qualora l'ivoriano non dovesse affermarsi con la maglia blaugrana. Ausilio è un estimatore dell'ex giocatore del Milan ed a gennaio la pista è stata battuta sul serio. Tra i sacrificabili come noto ci sarà Dumfries e non è escluso che possano essere ascoltate eventuali proposte per Marcelo Brozovic, mentre Calhanoglu verrà blindato con un rinnovo. Per il reparto avanzato, i dialoghi con il Chelsea in relazione alla permanenza di Lukaku inducono all'ottimismo più totale. A patto che il rendimento di Big Rom si mantenga sui livelli dell'ultima settimana.
Tra i club dalla gestione illuminata a livello economico spiccano per meriti di proprietà e dirigenza, Napoli e Milan. Entrambe le società sono già al lavoro pre programmare con obiettivi delineati da settimane, soprattutto per quanto riguarda il Napoli. Giuntoli si è messo in una posizione di vantaggio per Adama Traore e conta di chiudere la partita se non dovesse arrivare il rinnovo al rialzo con il Wolverhampton. Il Milan valuta tutte le possibili alternative qualora la situazione Leao dovesse continuare a restare settata sullo stallo attuale. Nei discorsi con Jorge Mendes si è parlato anche del talentuoso Diego Moreira del Benfica: classe 2004 con le stimmate del predestinato e con un invitante contratto in scadenza nel giugno del 2024.
Per chiudere, un accenno alla Superlega, o a ciò che ne resta. In attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea in merito al ricorso delle tre “dissidenti” Juve, Real e Barcellona, il governo inglese infligge un duro colpo al progetto di scissione dalla Uefa, perlomeno con il coinvolgimento dei club britannici. E' stato infatti varato un ente regolatore per tutelare i tifosi che avrà il potere di vietare la partecipazione a competizioni non riconosciute dalla stessa Uefa, oltre che di modificare tratti distintivi di ogni club come stemmi e colori sociali delle magliette, oltre soprattutto a garantire un'equa distribuzione di denaro per tutti i club parte della Premier League. Un copia incolla anche alle nostre latitudini sarebbe certamente gradito.