Marc Marquez salvo per miracolo, spunta un retroscena drammatico. Il ritorno è un dato di fatto, ma lo spagnolo ha rischiato di smettere
I primi test stagionali della MotoGP a Sepang hanno detto che la differenza tra Ducati e Honda è ancora notevole. Ma questo non impedirà a Marc Marquez e Joan Mir, suo nuovo compagno da questa stagione, di provare a ribaltare la situazione fin dalla gara di Portimao.
Il pilota di Cervera arriva da tre anni complicati, resi quasi impossibili dalla caduta subita a Jerez nell’estate 2020 e dalle successive quattro operazioni. Ma in realtà il rischio più grande lo ha corso l’anno passato anche se pochi se ne sono accorti.
Adesso però è tutto raccontato nella docu-serie ‘Marc Marquez ALL IN‘ che finalmente è arrivata sulla piattaforma Amazon Prime Video. Racconta le sue ultime stagioni di sofferenza, inseguendo il sogno di tornare in sella e farlo anche come pilota competitivo. Un percorso ad ostacoli nel quale Marc ad un certo punto si è dovuto fermare perché stava rischiando la vita.
Marc Marquez salvo per miracolo,
Non tutti lo ricordano, ma lo scorso anno uno dei primi appuntamenti stagionali è stato quello con il Gran Premio d’Indonesia a Mandalika. Durante il warm up Marquez con la sua Honda 93 era stato protagonista di un terribile highside, sbalzato in avanti sull’asfalto dalla sua moto. Si era rialzato zoppicando anche se con niente di rotto.
A stretto giro era poi arrivata la decisione di non correre, ufficialmente per non mettere a rischio il suo braccio non ancora a posto. La verità però è un po’ diversa e la racconta il documentario. “Volevo correre – commenta Marc – e invece mio fratello ha detto: ‘Non farlo”. E per una buona ragione: la commozione cerebrale è un problema importante, esattamente come le lesioni ad un braccio. La diplopia poteva poi comparire in qualsiasi momento, infatti è successo solo qualche ora dopo”.
Parole confermate anche da Alex Marquez che ricorda di aver subito vissuto una brutta sensazione. Così è andato subito nel suo box e quando ha sentito che il capo tecnico, Santi Hernandez, era pronto per rimandarlo in posta gli ha parlato. All’inizio il fratello insisteva per farlo, ma con le parole è riuscito a farlo ragionare e probabilmente gli ha salvato la vita.
Da quest’anno comunque non potrà più succedere perché anche nel Motomondiale entra, come in altri sport, un protocollo specifico per le commozioni cerebrali. Così i piloti considerati a rischio dovranno fermarsi senza mettere a rischio la loro vita e quella degli altri.
Nuovo team Honda, c’è Mira accanto a Marquez ed entrambi hanno un solo obiettivo
Alla fine Marc Marquez aveva accettato di rimettersi a posto, ha affrontato un nuovo intervento all’omero del braccio in estate negli Stati Uniti, è pronto per rigettarsi nella mischia. Anche lui ha notato le differenze attuali di prestazioni con i big della MotoGP ma non molla.
Durante la presentazione ufficiale del Team Repsol Honda a Madrid ha anche analizzato le differenze nella stagione che sta per cominciare. Un doppio numero di gare, il sabato con le qualifiche ma anche la Sprint, sarà tutto molto più intenso e complicato.
Ma su una cosa non molla: “Arrivo da due anni difficili, sicuramente i peggiori della mia carriera. Ero al massimo, mi sono ritrovato a pensare al ritiro. Ora ho speranze nuove e nel box con me un pilota che ha vinto un Mondiale. La fiducia è notevole: dobbiamo puntare al titolo, perché no?”.