Roma, Dybala fuori almeno un mese: il motivo fa disperare Mourinho. L’attaccante argentino rischia un lungo stop, lo Special one trema
Una mossa a sorpresa rischia di compromettere la stagione della Roma e soprattutto di Paulo Dybala. Gli autori di questa mossa sono i magistrati della Procura della Repubblica di Torino che hanno disposto l’invio a sorpresa nella Capitale di alcuni agenti delle Fiamme Gialle. I quali avevano un compito preciso, interrogare il 29enne attaccante argentino in merito alla famigerata inchiesta denominata ‘Prisma‘, promossa e coordinata da un pool di pubblici ministeri della procura torinese.
Il cuore delle domande rivolte all’attaccante che l’estate scorsa si è trasferito sulla sponda giallorossa del Tevere, peraltro nell’occasione accompagnato dai legali del club, verteva sulle stagioni trascorso alla Juventus e più nello specifico ruotava intorno a una cifra molto precisa: 3 milioni di euro. Cifra che gli inquirenti vogliono capire se sia stata o meno corrisposta dai bianconeri al fantasista argentino e soprattutto a che titolo.
Detto che la Joya ha risposto alle domande degli agenti delle Fiamme Gialle per circa un’ora e mezza, questa appendice dell’inchiesta nascerebbe da una richiesta di risarcimento avanzata dall’avvocato del giocatore alla Juventus a maggio, dopo la fine delle trattative per il rinnovo. Dybala avrebbe ricevuto in tal senso la garanzia che quel risarcimento gli sarebbe stato corrisposto.
Roma, Dybala fuori almeno un mese? Il motivo spiazza tutti
E proprio in tal senso sarebbe arrivata, a settembre 2022, quando Paulo era già a Roma da 2 mesi, una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale da 3 milioni di euro, che il club piemontese ha inserito nei nuovo bilancio come fondo rischi. Una cifra che per la sua stessa entità avrebbe insospettito i pubblici ministeri in quanto molto vicina ai 3,783 milioni che i bianconeri e Dybala si erano accordati a spalmare nel 2021 sulla stagione successiva.
Quasi quattro milioni che facevano parte della famigerata manovra stipendi bis, ossia l’operazione con cui il club si è accordato con i giocatori per posticipare alcuni stipendi del campionato 2020/21 su quello successivo. Dybala, va sottolineato ancora una volta, è stato ascoltato dagli inquirenti in qualità di persona informata sui fatti e non come indagato.
Il problema però non è dunque legato alla giustizia ordinaria. L’attaccante argentino non finirà sul banco degli accusati nel momento in cui il processo per falso in bilancio a carico della Juventus sarà celebrato. Discorso completamente diverso per quanto riguarda la giustizia sportiva. La Procura federale ha già aperto un fascicolo sulla manovra stipendi e Paulo Dybala rischia molto, così come tutti i giocatori che hanno fatto parte della rosa della Juventus nel periodo incriminato.
Tutto ruota intorno all’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva che vieta alle società di pattuire o corrispondere compensi in violazione delle norme federali, ma vieta anche ai calciatori di accordarsi per riceverne. Pena: una squalifica di durata non inferiore a un mese. Dybala, che ha firmato degli accordi su moduli non federali, potrebbe per la Procura federale aver ‘pattuito’ con la società compensi fuori dalle regole.