L’AIA continua ad essere al centro delle polemiche. Dopo lo scandalo riguardante l’ex Procuratore AIA Rosario D’Onofrio, che ha poi portato alle dimissioni del Presidente Trentalange. Oggi l’AIA è nuovamente protagonista, suo malgrado, di una vicenda meno grave, ma pur sempre equivoca.
Lo scorso maggio l’Associazione Italiana Arbitri ha inflitto ad Alessandro Iuliano, arbitro della sezione di Mestre, uno stop di 5 mesi. Il giovane arbitro, colpevole di aver divulgato con un personale commento, le immagini delle proprie prestazioni sul rettangolo verde, sul social network TikTok col nickname di “Arbitrino”.
Iuliano, 23 anni, ha una grande passione per il gioco del calcio, il suo regolarmente e l’attività da arbitro. Per questo, dopo il lungo stop del lockdown che gli aveva impedito l’esordio in Promozione, aveva deciso di iniziare a commentare le proprie prestazioni e gli episodi più discussi a mero scopo divulgativo, con l’intento di spiegare il regolamento.
Un’attività che, per quanto nata da un intento nobile, contravveniva al regolamento AIA. Infatti, nessun arbitro può commentare e divulgare pubblicamente valutazioni sulle proprie prestazioni e su quelle dei colleghi. Così dopo l’interrogatorio, Alessandro ha ricevuto l’inibizione. Nel novembre 2022, poi, all’iniziale stop di 5 sono stati aggiunti altri 18 mesi per un totale di 23 mesi. Una sanzione che costringerà Iuliano a rimanere lontano dalla sua passione fino all’estate 2024.
In Italia, il problema delle polemiche arbitrali è sempre attuali. Nonostante l’inserimento dello strumento VAR, gli errori comunque restano presenti e gli arbitri sono spesso al centro delle polemiche. Una situazione spiacevole soprattutto per i direttori di gara, che soprattutto ai piani alti avrebbero diritto, e in alcuni, anche il dovere di poter giustificare le scelte del loro operato.
Tuttavia, questo gli viene ancora impedito, allontanando sempre più i tifosi dal mondo arbitrale. Quella di Alessandro Iuliano è una vicenda estrema. Il giovane arbitro avrebbe solo voluto condividere la propria passione, fornendo anche un servizio a tanti appassionati che ignorano certi aspetti del regolamento. Invece, per l’arbitro TikToker è arrivata una severissima punizione.
Il giovane ragazzo non discute la decisione di sospendere, d’altronde c’è un regolamento parla chiaro. Piuttosto si chiede, intercettato da La Gazzetta dello Sport, che senso abbia mantenere una distanza così anacronistica. Iuliano ha parlato dopo diversi mesi dalla sospensione, spiegando il suo punto di vista sulla vicenda: “Ho deciso di raccontare quello che mi sta succedendo, perché è giusto che tutti sappiano come è strutturato il mondo degli arbitri – spiega Iuliano – Oggi i social network sono fondamentali, l’Aia potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi. Tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera, che con internet può essere finalmente abbattuta. Ormai non ho nulla da perdere: conosco decine di persone che condividono le mie idee e mi danno la forza per andare avanti”.
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