Juventus, un grande ex racconta il suo dramma (Sportitalia.it)
La Juve che guarda all’Europa è una Juve cinica e con poche idee, ritmi blandi e intensità ridotta: cose che da sole non possono bastare. Dopo il pareggio col Nantes (in parte, va detto, sfortunato) è arrivata una vittoria che ha permesso alla Juve di avvicinarsi ancor di più all’Europa, rosicchiando tre punti all’Atalanta e riducendo così il distacco a 9 punti dal 6° posto. Contro lo Spezia non è stata una prova brillante, tutt’altro, ma l’epilogo alla fine ha assorbito in parte inevitabilmente le considerazioni sul gioco, sulla qualità espressa, sull’intensità messa in campo dai bianconeri. Il risultato – il successo – è l’unica cosa che conta, Giampiero Boniperti docet. Ma c’è differenza tra vincere ed essere vincenti. Ed è qui che la Juve sembra fare lieve confusione nell’interpretazione.
Al Picco la Juve ha ottenuto i tre punti con una conclusione svirgolata da Kean – a tu per tu con Federico Marchetti in porta, 40 anni e fermo dallo scorso maggio – e con la solita deliziosa perla di Di Maria, passato da rifinitore a finalizzatore in una manciata di giorni. Ma la Juve è tutta qui: 3 tiri in porta complessivi, 2 gol, contro i 7 dello Spezia, nettamente superiore anche nel possesso palla (59%). Un altro dato a supporto di questa tesi arriva da uno strumento di analisi contemporaneo e ancora poco utilizzato, quello dei cosiddetti xGoals, i ‘gol attesi’: in estrema sintesi, la probabilità di segnare in base alla pericolosità della finalizzazione. 1,30 xG per lo Spezia, 1,16 per la Juventus, tradotto: i liguri avrebbero meritato decisamente di più in termini di occasioni. “Dobbiamo continuare su questa strada”, dice Allegri a fine partita. Quantomeno finché arrivano i risultati, ci sarebbe da aggiungere. Ma basterà questo alla Juve per guardare al futuro e tornare a essere vincente?
All’orizzonte ora c’è il Nantes, in Francia, dopo una gara d’andata giocata in maniera superiore per larghi segmenti di partita. Ci saranno sicuramente Manuel Locatelli – squalificato per il derby di martedì prossimo – e Federico Chiesa, tenuto a riposo dalla trasferta in Liguria. Passare il turno è un obiettivo concreto e ancora ampiamente a portata della Juve. Ma per proseguire il cammino in Europa League (in particolar modo contro squadre come Ajax, Barcellona/Man United, Arsenal, ecc.) l’impressione è che serva qualcosa in più. Ritmi blandi e lampi di qualità dei soliti noti in una Juve troppo cinica potrebbero non bastare per l’Europa. E questo Allegri dovrebbe cominciare a prenderlo in considerazione.
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