L'evento immancabile per appassionati e professionisti del gaming è a Londra. La capitale britannica, nel corso degli anni, ha consolidato l'esperienza di espositori e operatori di tutto il mondo. Dal 7 al 9 febbraio tre giorni formativi tra nuove tecnologie, innovazione e uno sguardo verso il futuro. La redazione di Sportitalia era presente con Chiara Icardi che ha intervistato in esclusiva Fabio Schiavolin, CEO di Snaitech: "Grazie a voi e al vostro editore per concedermi questa bella avventura. Anche quest’anno siamo alla Fiera ICE di Londra. Quest’anno si respira la voglia di reagire al lockdown della pandemia. Le presenze sono tantissime, anche tra i visitatori, l’energia c’è”.
Parlavamo di 68 Paesi partecipanti per una grande manifestazione di internazionalismo. Quanto è importante lo sport per SnaiTech?
“È fondamentale. Siamo il brand più conosciuto legato allo sport e al gioco. Per noi lo sport è il motore fondamentale dell’intera attività di gioco ed è anche il set di valori in cui ci riconosciamo come azienda. Facciamo tantissime iniziative con il gioco e per il gioco. Poi a Milano, essendo i proprietari di questo bellissimo impianto che è San Siro, siamo anche gestori di eventi collegati allo sport”.
Hai citato San Siro e mi collego all’ippodromo. Sappiamo che saranno tanti gli investimenti per il miglioramento della struttura. Puoi dirci di più?
“Questo è un cammino che abbiamo intrapreso cinque anni fa, quando abbiamo iniziato a lavorare seriamente all’integrazione di Snai e Cogetech. Ci siamo trovati questo asset meraviglioso che ritenevamo fosse fondamentale curare non solo in via ordinaria, ma aumentarne la portata per la comunità milanese. Abbracciando tutte le discipline legate allo sport connesso a uomo e cavallo: abbiamo varato questo progetto d’investimento che porterà alla creazione di un impianto unico in Europa, coniugando galoppo, trotto e show-jumping. Quest’anno abbiamo gli Europei di salto ad ostacoli: sono un appuntamento importantissimo anche nell’agenda di Milano. La città viaggia verso le Olimpiadi e l’agenda concentra molto gli sforzi sullo sport. Noi facciamo la nostra parte: il 29 agosto ci saranno gli Europei con l’ultima tappa di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi. Evento importantissimo per la nostra struttura e l’economia milanese”.
L’obiettivo è quello di diffondere sempre di più questo bellissimo sport che, nel contesto italiano, è ancora poco conosciuto. Si può dire?
“Ha vissuto dei momenti di grandi fasti negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta. La nostra struttura risale agli anni Venti. Tutti gli sport legati all’ippica, galoppo e trotto, hanno vissuto una parabola discendente, fondamentalmente legata alla disaffezione degli utenti. A Milano stiamo provando ad attrarre nuova utenza, ringiovanendola e contaminando la struttura con altre tipologie di eventi. Sulla musica ormai siamo i numeri uno: a San Siro avremo dei concerti esclusivi pazzeschi. E hanno l’obiettivo di condurre un’utenza diversa, Pop-Hop, che renda più popolare questa forma di divertimento avvicinandola ai milanesi ma non solo”.
Nel campo dello sport avete in mente altri progetti?
“Certo. Seguiamo tutti gli sport, sosteniamo il calcio, abbiamo un impianto in costruzione di padel sempre a San Siro. Siamo vicini agli sport minori con le iniziative legate al sostegno di società dilettantistiche e parrocchie. Poi recentemente abbiamo preso un bellissimo impegno con Sport e Salute, con WeSportUp, che è un acceleratore di Start-Up legate all’ambito sportivo. Un progetto a cui noi crediamo molto avendo come oggetto d’interesse sport e tecnologia. In questa sorta di alveo naturale”.
Hai citato il mondo del padel. Possiamo dire che anche qui alla fiera ICE di Londra è il filo conduttore che unisce un po’ tutti, visitatori ed espositori?
“È un fenomeno super-popolare. Devo dire che con tantissimi detrattori all’inizio, visto lo sviluppo tra Argentina e Spagna, in Italia sembrava una moda di passaggio. Ma tanti imprenditori stanno investendo nelle strutture e Milano ha da poco ospitato il Major Padel Tour che ha consegnato un successo fenomenale dal punto di vista dei numeri. E questo è un altro modo per avvicinare i giovani ad uno sport che ha una componente ludica, fun, d’intrattenimento molto piena. Ed è quello che piace anche a noi per la conduzione della nostra attività”.
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