Auto elettriche, rischia di saltare tutto: automobilisti disperati

Auto elettriche, rischia di saltare tutto: automobilisti disperati. Il futuro del mercato automobilistico è sempre più incerto e precario

L’addio alle vetture con motore endotermico ha una data precisa già stabilita. L’Unione europea ha infatti votato l’azzeramento dei veicoli a diesel e benzina entro il 2035, dopo di che saranno ammesse sul mercato solo ed esclusivamente automobili elettriche. Si tratta di una vera e propria svolta epocale, che vedrà la fine dell’era delle vetture a benzina e diesel, i cosiddetti combustibili fossili. Una decisione, quella presa dal parlamento europeo, che non è stata però accolta ovunque con lo stesso entusiasmo.

Auto elettriche è il caos
Auto elettriche- Sportitalia.it

Nello specifico, stiamo parlando ovviamente della messa al bando dei veicoli alimentati a diesel e benzina entro il 2035: nel pomeriggio dello scorso 14 febbraio il Parlamento europeo riunito a Bruxelles ha approvato in via definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di gas serra di auto e furgoni di nuova produzione.

Anche in questo caso ora la palla passa al Consiglio europeo, ma il percorso per arrivare ad un accordo congiunto sembra, almeno in linea teorica, molto più agevole in virtù di un accordo di massima che già esiste tra buona parte degli Stati membri. Ma come si diceva in precedenza il voto del parlamento europeo non ha trovato consensi in tutti i paesi dell’Unione. In Italia ad esempio la decisione non è stata accolta con particolare favore dalla maggioranza di centrodestra.

Auto elettriche, così rischia di saltare tutto: automobilisti disperati

In particolare, è stato il ministro delle Infrastrutture e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini ad esternare tutta la contrarietà sua e della stessa Lega sulla scelta delle istituzioni europee. “Il comportamento dell’Unione europea è folle, se non addirittura sconcertante“, ha commentato a caldo il leader del Carroccio, che ha poi aggiunto in un secondo momento: “Il voto dell’Europarlamento va contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi“.

In realtà l’allarme di Salvini sembra trovare riscontro concreto nei numeri e nei dati di fatto. Stando a quest’ultimi infatti pare davvero molto probabile che il nostro settore dell’automotive possa riscontrare gravi difficoltà nell’adattarsi alle richieste che arrivano dall’Europa.

Mentre i comparti più forti del nostro Paese (presenti prevalentemente a Torino e nella Motor Valley tra Modena e Bologna) dovranno sostenere un radicale cambiamento della produzione all’interno dei propri stabilimenti, il dato che preoccupa è quello sulle auto elettriche e sulle relative infrastrutture di ricarica presenti al momento sull’intero territorio nazionale.

Auto elettriche quanti problemi
Auto elettriche – Sportitalia.it

Nonostante siano oltre 36mila le colonnine destinate alle auto elettriche presenti ad oggi in Italia, c’è una forbice di squilibrio molto importante tra la situazione del Nord Italia e quella delle aree del centro-sud. Basti pensare che quasi il 58% delle pompe di energia è situato nelle 4 regioni industrialmente più sviluppate, Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, mentre il rimanente 42% comprende tutte le altre zone.

Più in difficoltà appaiono regioni come la Calabria, la Basilicata, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna: assieme formano oltre il 35% dello Stato geografico, ma al loro interno è presente meno del 20% dei punti di ricarica per il rifornimento dei veicoli alimentati con l’energia elettrica.

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