ll triangolo della Juventus: se Allegri salta, le possibilità su Conte o Zidane

Se Allegri dopo il Nantes ha dato via al suo solito ritrito balletto di vittimismo contro la stampa quando le cose buttano male, la realtà dei fatti è che rimane in sella alla Juventus – anzi, è già rimasto in sella dalla scorsa estate – proprio perché altrimenti non si può fare, e in mezzo al mare magnum di melma in cui la Juve deve barcamenarsi, il club proprio non può caricarsi anche il problema di dover corrispondere il restante contratto ad Allegri e poi sobbarcarsene un altro.

L’accordo con Allegri dura fino al 2025, a 9 milioni annui, l’ultimo dei grandi suicidi imprenditoriali di Andrea Agnelli lasciati in eredità allo juventinismo senza che nessuna pistola puntata alla tempia avesse costretto a plusvalenze fantasiose.

Ci sono scenari in cui Allegri può saltare? Tutto è possibile, ma le cose devono andare estremamente male per vederlo esonerato.

La Champions nel frattempo è andata malamente in malora, mentre in campionato sarebbe secondo ma si sta come color che son sospesi, in attesa di capire nei prossimi due mesi se davvero il danno finale per la Juve sarà una penalizzazione totale simile all’attuale.

Morale della favola: è molto difficile che Allegri salti.

A meno che. A meno che la proprietà non voglia ripartire da un differente progetto tecnico a prescindere dal risultato stagionale. E’ una prospettiva ancora non quantificabile, perché presuppone che venga prima delineato un organigramma tecnico che ancora non esiste, ma non è totalmente da escludere.

Le alternative in caso di cambio, i sogni e le speranze, sarebbero due, di eccellenza assoluta proprio perché solo quella tipologia giustificherebbe l’ulteriore salasso economico dell’indennizzo a Allegri.

La prima via è quella di Antonio Conte: contattato a settembre da Arrivabene prima che cadesse giù tutto, non escluse il ritorno ma previa la visione di programmi e progetti. Non c’è più stato un aggiornamento in tal senso, ma Conte tornerebbe subito, se anche solo si potesse giocare il campionato senza penalizzazioni. Certo, rimane l’aspetto contrattuale, e Conte attualmente percepisce 15.6 milioni di € che lo rendono il secondo allenatore più pagato al mondo. Pure con un dovuto sconticino, il conto economico sarebbe salatissimo, e per farlo quadrare ci vorrebbe un grosso aiuto da parte di Conte.

La seconda via porterebbe a Zidane, che è rimasto come la sposa di Ceglie, che tutti la vogliono e nessuno se la piglia. In verità Zizou ci ha messo del suo, perché ha declinato il PSG, ha aspettato invano la Francia, e in generale biografi, ex compagni e e amici a lui vicini ripetono che l’unico altro club che allenerebbe al di fuori del Real Madrid sarebbe la Juventus. Addirittura Zidane al Madrid guadagnava meno di Conte, circa 12 milioni, e un contratto poco sopra la decina di milioni di euro forse sarebbe già sufficiente (giusto gli spiccioli per le spese basiche). Ma sempre i bene informati assicurano che Zizou non ne farebbe minimamente una questione economica e sarebbe addirittura pronto a venire incontro alle difficoltà finanziarie della Juve pur di far sì che il ritorno avvenga.

Del resto, se davvero come pare continui a rimanere fermo nella sua intenzione di allenare solo squadre per cui ha giocato, non gli rimarrebbe altra maniera di operare per tornare in sella a un club, sempre che Ancelotti in direzione nazionale brasiliana non gli lasci la panchina del Real Madrid.

Insomma: Conte o Zidane, sono due opzioni che possono fare tornare a galoppare i sogni degli juventini.

Anche se la realtà rimane il corto muso.

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