Pagamento Bollo auto, non è tutto come sembra: attenzione alle regole

Pagamento Bollo auto, non è tutto come sembra: attenzione alle regole. Gli automobilisti hanno una possibilità in più da sfruttare

Con il mese di gennaio 2023 è ripartita la corsa ai pagamenti. Perché gli automobilisti italiani sanno che almeno una volta l’anno devono onorare l’impegno con il Bollo auto. E uno dei metodi più gettonati, come funziona per altri settori, è il pagamento online.

Pagamento Bollo auto, non è tutto come sembra
Pagamento Bollo auto, non è tutto come sembra (Sportitalia.it)

Non è necessario scaricare una App apposita, ma è certamente un modo per evitare le code agli sportelli. Tutto semplice quindi? Sì, a patto di seguire le regole e non affidarsi al caso, perché anche qui la fregatura è dietro l’angolo.

L’Italia sul bollo è divisa in due: in diciassette regioni, più le Province Autonome di Trento e Bolzano, il pagamento lo riscuote direttamente la Regione. Solo in Veneto e in Calabria invece è gestito dall’Agenzia delle Entrate.

In ogni caso la via più semplice è utilizzare il servizio Bollonet sul sito dell’Aci, oppure le agenzie di pratiche auto autorizzate e Poste Italiane con pagamento online. Poi ci sono i canali telematici di banche e istituti di credito, con home banking e app dedicate per gli smartphone

Come fare sul sito Aci? Basta collegarsi al sito bollo.aci.it e accedere tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Entrati nella pagina, è possibile effettuare il pagamento tramite la piattaforma PagoPA, scegliendo un Prestatore di Servizi di Pagamento aderente.

Pagamento Bollo auto, non è tutto come sembra: come fare in Venerto e Calabria

Diverso anche se simile è il discorso per gli automobilisti di Veneto a Calabria. In particolare gli automobilisti del Veneto possono pagare online atttaverso diversi canali. Il primo è il Portale Bollo Auto (portalebolloauto.regione.veneto.it) visitando la sezione ‘Paga il Bollo’.

Oppure utilizzando l’avviso PagoPa ricevuto attraverso il Portale Bollo Auto. Infine tramite mypay.regione.veneto.it, indicando come ente beneficiario ‘Regione del Veneto’. In ogni caso è necessario accedere ai rispettivi servizi con la propria identità digitale (SPid, Cie, Cns).

Rinnovo bollo auto 2023
Rinnovo bollo auto 2023 (Sportitalia.it)

In Calabria invece gli automobilisti residenti devono accedere a sito tributi.regione.calabria.it per pagare. Oppure possono farlo presso un agente riscossore abilitato al sistema PagoPA in tutto il territorio nazionale o nelle agenzie di pratiche auto autorizzate (Isaco, PTAvant, Stanet, Agenzia Italia Net Service). Ma anche presso Poste Italiane, mediante il pagamento online o ancora banche ed operatori tramite i loro canali telematici.

Bollo auto, chi non paga rischia grosso: ecco tutte le regole da seguire

Cosa succede a chi non paga nei termini giusti, che sono al massimo entro 1 mese dalla scadenza? Entro il primo anno dalla scadenza è previsto il cosiddetto ravvedimento operoso che permette di ridurre le sanzioni, con aumenti proporzionale.

Si comincia da quello veloce qualora si paghi nei primi 14 giorni dalla scadenza, prosegue con il breve se si paga dal 15° al 30° giorno dalla scadenza e con il medio che va dal 31° al 90° giorno dalla scadenza. Infine il ravvedimento lungo va dal 91° alla fine del primo anno dalla scadenza.

E le sanzioni vanno, in ordine dallo 0,1% al al 3,75%. Invece chi paga dopo un anno, ma entro la scadenza del secondo anno vedrà applicata una sanzione pari al 4,286%. Chi paga dopo 2 anni dalla scadenza dovrà affrontare la sanzione ordinaria, pari al 30% della tassa dovuta.

Bollo auto
Bollo auto non pagato, cosa succede (Sportitalia.it)

Chi non paga affatto dopo 2 anni riceverà l’avviso di accertamento da parte della Regione o dell’Agenzia delle Entrate che imporrà di pagare l’imposta più le sanzioni del 30% e gli interessi. A quel punto, passati 60 giorni, la cartella diventerà definitiva e il riscossore potrà procedere a iscrivere uno dei mesi al fermo amministrativo oppure pignorare i beni come lo stipendio, il conto corrente o il quinto della pensione.

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