Sinner meglio di Berrettini? Nessun dubbio, i numeri sono ufficiali. Il 21enne altoatesino ha appena vinto il torneo di Montpellier, un ATP da 250 punti
E’ tornato alla vittoria dopo un digiuno di qualche mese. E ha soprattutto spezzato l’assenza di successi italiani in un torneo ATP che durava dall’autunno scorso, da quando cioè Lorenzo Musetti vinse a Napoli. L’Italia è tornata a trionfare nel circuito maschile e lo ha fatto grazie a Jannik Sinner, campione in Francia, a Montpellier, dove nessun tennista azzurro era mai riuscito a imporsi.
Sinner ha infatti scritto il suo nome nell’albo d’oro del torneo grazie alla splendida vittoria ottenuta in finale in due soli set sul francese naturalizzato americano Maxime Cressy. Il 21enne altoatesino ha così centrato il suo primo titolo della stagione nella speranza che da questo momento in poi ne arrivino altri, magari anche di maggior prestigio e importanza.
Nel frattempo però la conquista del torneo di Montpellier consente al giovane talento di San Candido che da piccolo preferì inseguire il sogno di emulare Pietrangeli e Panatta piuttosto che Thoeni e Tomba, di guardare al prosieguo di questo 2023 con rinnovato ottimismo e fiducia. Finalmente, incrociando le dita, sembra che Sinner abbia raggiunto una condizione psicofisica ottimale e che sia in grado di mantenerla a lungo.
Tra l’altro la vittoria nel torneo di Montpellier assume un significato particolare, soprattutto per le conseguenze a livello meramente statistico. Nella particolare classifica dei tennisti italiani con più titoli all’attivo nella cosiddetta era Open, Jannik Sinner ha compiuto un significativo passo in avanti con la prospettiva di crescere ancora di più. Quello conquistato a Montpellier è infatti il settimo trionfo della sua carriera.
E grazie a questo successo il 21enne altoatesino ha staccato di una lunghezza Paolo Bertolucci, fermo a 6 e soprattutto ha agganciato al terzo posto Matteo Berrettini, un risultato significativo visti i cinque anni di differenza tra i due. I nove titoli di Fognini e soprattutto i 10 di Panatta sembrano ampiamente alla sua portata. E pur trattandosi di un ATP 250, e per di più giocando anche una partita in meno è il piglio con cui Sinner ha iniziato l’annata a fare ben sperare.
A suscitare un discreto ma solido ottimismo in vista del futuro a breve e medio termine sono anche altri numeri di Jannik Sinner. Il 21enne altoatesino ora ha vinto almeno un torneo ATP per il quarto anno consecutivo (dal 2020 al 2023): meglio di lui per il momento ha fatto solo Adriano Panatta che vinse almeno un trofeo per sei stagioni di fila, dal 1973 al 1978, concludendo la sua carriera con 8 stagioni completate con almeno un titolo in bacheca.
Di questo passo Sinner potrebbe raggiungere presto anche questo record nazionale. Intanto però può certamente esultare per lo status di miglior tennista azzurro della storia su cemento indoor: quello vinto a Montpellier è il suo quarto titolo ATP sulla superficie (nessun italiano ha fatto meglio di lui). Appuntamento ai prossimi tornei, quando il gioco si farà decisamente più duro.
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