Il Real Madrid diventa Campione del Mondo e il Barcellona scappa via in classifica. I blaugrana, dopo aver allungato già nello scorso weekend a + 8 il loro vantaggio sul Madrid, vincono e aprofittano dell’assenza dei Blancos per salire a +11. Un vantaggio che, al di là della gara da recuperare, comincia a diventare complicato anche per la proverbiale calma di Carlo Ancelotti. Gli uomini di Xavi non sembrano avere cedimenti e, rispetto ai migliori anni del Barcellona targato Messi, la squadra catalana ha fatto soprattutto della difesa il suo punto di forza.
I blaugrana, durante questa stagione di Liga, hanno subito appena 7 reti in 21 partite, una media di un gol subito ogni 270 minuti di gioco. Un risultato enorme. Approfondendo il dato, se si mette da parte il Clasico di andata, quando la retroguardia di Xavi era ancora da “registrare”, i gol subito scendono a 4 in 20 gare: la media parla chiaro un gol subito ogni 5 partite giocate. Merito di una squadra che lavora armonicamente senza il pallone, e tiene lontano gli avversari dalla propria are tenendo il pallone in media per il 68,6% della gara. Numeri enormi che hanno permesso a Marc-Andrè Ter Stegen di arrivare a 16 clean-sheet in Liga.
Evidente che Xavi avesse in mente di partire soprattutto dal non prendere gol per vincere questa Liga, consapevole di aver costruito una grande difesa. Gli interventi del Barça in difesa, questa estate sono stati sostanzialmente tre: Xavi ha voluto con sé Andreas Christensen del Chesea, Jules Koundè dal Siviglia e Marcos Alonso ancora dal Chelsea. Quasi 70 milioni, ma ben spesi. Christensen si è imposto come titolare fisso e guida della difesa, Koundè è il jolly che può cambiare la disposizione difensiva, Alonso è un’ottima alternativa nonché un jolly a sua volta. L’addio di Piquè, dopo le prestazioni insufficienti, era parso inevitabile e ha tolto qualche pressione ai nuovi titolari. Insomma, al di là del rischio assunto con il mercato faraonico il Barça di Xavi sembra aver trovato una nuova via.
Ovviamente il merito di risultati così straordinari in fase difensiva va anche al centrocampo, guidato ancora, forse per l’ultima stagione, da Sergio Busquets. La mediana catalana coniuga intelligenza tattica e qualità tecnica tutti i suoi componenti. La capacità di manovrare il pallone del centrocampo del Barça è uno dei segreti dei suoi invidiabili numeri difensivi. Ma soprattutto, i centrocampisti blaugrana garantiscono qualità in rifinitura e in zona gol. Con la rete decisiva ieri al Villarreal, Pedri ha messo a segno il terzo gol decisivo nelle ultime cinque gare di Liga del Barcellona: Getafe, Girona e Villarreal, tutte battute da un gol del talento canario.
Il minimo indispensabile per un Barcellona che vuole la 27^ Liga della sua storia, dopo 4 anni di digiuno.
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