È pronto per dare un segnale importante, alla società, ai compagni ma soprattutto alla tifoseria, Zlatan Ibrahimovic torna a disposizione di Stefano Pioli.
Sette mesi dopo l’operazione al ginocchio, lo svedese verosimilmente domani alle 20.45 tornerà a San Siro dove ad attendere i rossoneri ci sarà il Torino di Ivan Juric.
È rientrato in gruppo da appena due giorni, ma la presenza di Ibra non passa certamente inosservata a Milanello. Un primo giorno di reintegro con il gruppo. Ieri invece lavoro personalizzato come concordato con lo staff medico e tecnico , mentre oggi è stato protagonista dell’allenamento con la squadra a pieno ritmo. Sebbene il minutaggio nelle gambe è chiaramente ridotto al minino, l’apporto che lo svedese può portare alla squadra certamente non è legato solamente alle dinamiche di gioco. Come è ben noto, il ruolo del centravanti rossonero è prima di tutto quello del leader e del motivatore, e in un periodo tutt’altro che positivo per i diavoli, che dovranno fare a meno di Maignan ancora per qualche settimana, il rientro di Ibrahimovic in gruppo potrebbe rivelarsi la pedina vincente.
A conferma di quanto detto, sulla convocazione di Ibra si discute anche in conferenza stampa a Milanello. Ibrahimovic torna a disposizione di Stefano Pioli e a confermarlo è lo stesso tecnico che alla vigilia di Milan-Torino tira le somme sulla preparazione svolta in settimana: “Ibrahimovic sta meglio, ma l’autonomia è quasi nulla perché ha fatto un mezzo allenamento e la rifinitura di oggi. Il suo ruolo è di grande motivatore e grande giocatore. Domani sarà con noi perché ha voglia di stare con noi.” Ha dichiarato il tecnico rossonero, ma a far discutere adesso è l’esclusione del centravanti dalla lista dei convocabili in Champions League: “Non ci sono rimpianti e non ce l’ha nemmeno lui. La sua garanzia è troppo limitata. Tutti dicono tra un mese magari sarà pronto, ma io posso controllare le mie scelte e cosa fanno i miei giocatori”.
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