Inchiesta Prisma-Juventus, frasi shock: tutto ribaltato. I tifosi bianconeri tornano a sperare, spunta un documento inedito
Nel giro di un mese e mezzo la Juventus conoscerà buona parte del suo destino, in campo come fuori. Da una parte il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni che potrebbe cancellare la penalizzazione, dall’altra l’Inchiesta Prisma della Procura di Torino. Con una svolta clamorosa, almeno per i tifosi bianconeri.
L’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus è in programma il 27 marzo presso il Tribunale di Torino. Toccherà al giudice Marco Picco decidere per il rinvio a giudizio o per il non luogo a procedere dopo le richiesta avanzate dai pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio.
Il rischio è che la Juventus, come persona giuridica, e dodici indagati tra cui Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici e Maurizio Arrivabene vadano a proceso. I reati contestati? False comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, manipolazione del mercato, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Tutto questo però oggi viene rimesso in discussione, anche se in realtà dal punto di vista legale non c’è nulla. Perché all’improvviso è stato sdoganato un video vecchio di quasi 4 anni nel quale il pm Santoriello pronuncia alcune frasi specifiche.
Inchiesta Prisma-Juventus, frasi shock: “Come pubblico ministero sono antijuventino”
Santoriello era ospite in un convegno organizzato da alcuni studi legali milanesi allo Spazio Chiossetto. ‘Il Modello organizzativo e le società calcistiche. La prevenzione degli illeciti tra giustizia penale e sportiva’, tema quanto mai di moda di questi tempi, solo che qui stiamo parlando del giugno 2019.
Ad un certo punto, parlando con la platea, il pm ha pronunciato queste frasi: “Come presidente di una società di calcio non sono bravo se faccio gli utili ma anche se vinco gli scudetti. A volte però c’è un rapporto di incompatibilità tra le due cose. Lo ammetto, sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come tifoso è importante il Napoli, come pubblico ministero sono antijuventino, contro i ladrocini in campo. Eppure mi è toccato scrivere archiviazioni”.
In effetti aveva ragione, perché come ha rilevato l’ANSA in realtà quel video durava più di 4 ore, dalle quali ad arte sono stati estrapolati pochi secondi. E il pm stava spiegando le ragioni per le quali aveva scagionato la dirigenza della Juve al termine di quell’indagine.
Tanto però è bastato a scatenare un putiferio. I tifosi della Juve opra chiedono la sua rimozione che pubblica accusa nell’eventuale processo (perché non sarà lui a decidere se il processo si farà o meno). Ed è intervenuto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Ho visto, ascoltato e segnalato, nel rispetto dei ruoli, per le opportune verifiche e valutazioni. Per ora penso sia corretto che mi fermi qui”.
Ciro Santoriello, un pm preparatissimo in materia di reati finanziari: arriva una difesa inattesa
Per sgombrare il campo da ogni equivoco, queste frasi non cambieranno di una virgola il contenuto delle intercettazioni e di tutto il materiale che fa parte dell’inchiesta. In più come abbiamo ricordato, insieme a Ciro Santoriello ci sono anche i colleghi Bendoni e Gianoglio a rappresentare l’accusa.
Soprattutto, è la carriera del magistrato a parlare per lui. Originario di Latina, è famoso per la sua rigorosa preparazione in materia di reati economici, bilanci, diritto penale societario. Nel 2016 fui lui il pm che dopo una denuncia per falso in bilancio a carico del club bianconero, archiviò con un dispositivo chiaro.
E l’avvocato Luigi Chiappero, uno dei penalisti più noti d’Italia e difensore in questa causa di due delle persone coinvolte, gli ex dirigenti bianconeri Marco Re e Stefano Bertola, frena: “Santoriello è un magistrato colto che non ha mai confuso il calcio con il diritto. Ricorderei come fu proprio lui ad archiviare tutte le accuse in un procedimento del passato aperto sui conti della società bianconera”.