Futuro Mourinho, via a fine stagione: c’è già un nuovo club. Il tecnico portoghese sta preparando la strada all’addio, ha una soluzione
Non c’è ancora nulla di scritto, ma in casa Roma sembra cominciata la Mouxit. Perché tutto quello che è successo tra la fine dello scorso anno e gennaio fa pensare che ancora una volta molto abilmente Josè Mourinho stai preparando il terreno per un addio a fine stagione.
Quando era andato via dall’Inter, dopo la vittoria nella finale di Champions League 2010, aveva fatto tutto in silenzio senza dare apparentemente indizi. Qui invece ne sta seminando molti per strada, un po’ come Hansel e Gretel nel bosco. E tutti sembrano portare nella stessa direzione, cioè lontano dalla capitale.
In fondo lo ha ricordato lui stesso sabato sera dopo la vittoria contro l’Empoli che ha permesso ai gialloroisi di issarsi al secondo posto in campionato dietro all’irraggiungibile Napoli. Non c’era forse bisogno che lo ricordasse e invece ha voluto spiegare a tutti che in realtà dopo i Mondiali avrebbe già potuto salutare il gruppo, o almeno lavorare part time. Perché c’era la panchina del Portogallo libera, prima che arrivasse Roberto Martinez. E c’è ancora quella del Brasile.
Poi lo sfogo, immancabile: “Allo stadio c’è gente che non capisce, altri sì, ma anche tra la stampa. O almeno fanno finta di non capire che è questa la nostra realtà. Se avessi giocato con questi 11 contro la Cremonese saremmo in semifinale ma oggi non avremmo vinto”.
La verità è che contava molto di più la semifinale di Coppa Italia, per portare a casa un altro trofeo, ma lui come spesso gli succede è riuscito a ribaltare il discorso. In un colpo solo però ha lanciato messaggi precisi alla società.
Perché la convivenza con Tiago Pinto, che a gennaio non è nemmeno riuscito a piazzare via da Roma sia Karsdorp che Zaniolo anche se per quest’ultimo sono ore calde, è un fallimento. E lui sta ancora aspettando una chiamata per discutere l’eventuale prolungamento di un contratto che andrà a scadere nel 2024.
Anche dalla famiglia Friedkin non ci sono segnali, se non il fati di avergli dato pieno appoggio nela gestione del caso Zaniolo. Per questo, a precisa domanda sulle sue scelte future e sul fatto che dipendessero o meno dalla qualificazione in Champions e da un mercato fatto finalmente di spese, ha fatto spallucce. “Questa domanda dovrà farla a me la società quando riterrà opportuno”. Come a dire che il padrone del suo destino è solo lui.
I conti si faranno soltanto alla fine, ma intanto lui farà in modo che gli tornino. Così prende sempre più corpo l’ipotesi di un clamoroso ritorno. La prima volta aveva lasciato la Serie A per il Real, la seconda lo farà… ancora per il Madrid.
Saranno settimane decisive, le prossime, per i campioni d’Europa e per Carlo Ancelotti: la sconfitta nell’ultimo turno della Liga contro il Maiorca ha ampliato a 8 punti la distanza dal Barcellona in fuga, ma ora arriva il tempo degli esami. Mercoledì 8 febbraio, alle 20, la semifinale del Mondial.e per club in Marocco contro l’Ah-Ahly con probabile finale contro il Flamengo. Poi tra il 21 febbraio e il 15 marzo le due partite degli ottavi di Champions contro il Liverpool.
Conteranno molto di più per Jurgen Klopp, ma possono segnare in modo chiaro anche il destino di Carlo Ancelotti nella capitale. Così cominciano a prendere corpo le figure dei sostituti e il nome di Mourinho è uno dei più caldo sull’agenda di Florentino Perez.
Non l’unico però, perché secondo il quotidiano Expressal tri big della panchina premono. Come Mauricio Pochettino rimasto a poiedi dopo l’addio al PSG. Come Zinedine Zidane sempre che non dica sì ai parigini o alla Juventus. Come lo stesso Jurgen Klopp, che ha finito la sua storia con il Liverpool.
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