Esonero Pioli, la decisione ufficiale del Milan: c’è già il nome del sostituto. E’ sempre più a rischio la posizione del tecnico emiliano
Una crisi senza fine, che ai più appare quasi irreversibile. Il Milan è entrato in un tunnel da cui non riesce più a venir fuori. Il tanto atteso derby della Madonnina che avrebbe dovuto costituire un punto di ripartenza, l’occasione per un rilancio in grande stile, è servito solo a certificare un dissesto tecnico-tattico al quale Stefano Pioli non riesce a porre un freno. Con il ko rimediato contro l’Inter sono tre le sconfitte consecutive rimediate in campionato dai campioni d’Italia e le prospettive immediate non sembrano particolarmente rosee.
Venerdì prossimo, per la gara valida come anticipo della 22/a giornata, il Diavolo riceverà al Meazza una delle squadre più in forma del momento, il Torino di Ivan Juric attualmente settimo in classifica. I dirigenti rossoneri, riunitisi d’urgenza subito dopo la stracittadina, hanno stabilito di andare avanti con Pioli. Ma la sensazione è che si tratti di una decisione legata all’inerzia del momento, più che a un atto di fiducia incondizionata nei confronti dell’allenatore modenese.
A lasciare perplesso il management rossonero, in particolare il direttore generale Paolo Maldini, è il nuovo schieramento tattico provato per la prima volta da Pioli: la difesa a tre, mai sperimentata in precedenza, non ha saputo mettere un freno alle folate offensive dell’Inter che nel primo tempo ha rischiato più volte di dilagare. E l’esclusione iniziale di Rafael Leao ha destato sorpresa e un briciolo di preoccupazione in chiave futura.
Esonero Pioli, la decisione: in caso di ko contro il Torino, pronto Donadoni
Nel plumbeo dopo partita milanista, Pioli ha chiarito di voler continuare a proporre le novità sperimentate nel derby. Dunque, anche contro i granata, i rossoneri si presenteranno con i tre difensori, il centrocampo a cinque e due punte in avanti. Almeno ufficialmente, la posizione di Pioli è ancora ben salda: nessuno all’interno della società parla di un suo possibile imminente esonero.
In realtà esisterebbe, chiuso in un cassetto e pronto ad essere utilizzato, un vero e proprio piano B. Nel caso in cui la crisi diventasse davvero irreversibile e il Milan uscisse con le ossa rotte anche dalla sfida contro il Torino, Pioli potrebbe essere sollevato subito dal suo incarico. E Paolo Maldini affiderebbe la panchina a un suo vecchio grande amico, Roberto Donadoni.
L’ex attaccante che con Maldini ha condiviso il lungo e straordinario ciclo vincente del Milan di Berlusconi, con Sacchi e Capello in panchina, non allena in Serie A da ben quattro anni. L’ultima sua esperienza risale al triennio 2015-2018 quando l’ex ct della Nazionale ha guidato il Bologna, poi affidato a Sinisa Mihajlovic.
Il diretto interessato ovviamente ha smentito tutto, ma in caso di una chiamata da parte del Milan accetterebbe senza riserve, anche sapendo di svolgere un ruolo da traghettatore. Insomma, mentre una buona fetta di sostenitori rossoneri ha inondato in queste ore i social di hashtag #Pioliout, i dirigenti del Diavolo restano in attesa. Sarà dunque il Torino a decidere il destino di Stefano Pioli.