Charles Leclerc e Carlos Sainz - Sportitalia.it
Addio Ferrari, spunta la clamorosa verità: che dolore per i tifosi. Un inedito retroscena scuote il Cavallino Rampante a un mese dal Mondiale
Un mese e poco più. Il mondiale di Formula 1 2023 si avvicina a grandi passi, così come la presentazione ufficiale delle vetture che prenderanno il via alla nuova stagione. La prima data chiave per i tifosi della Ferrari è martedì 14 febbraio, il giorno di San Valentino in cui a Maranello verrà mostrata al pubblico la nuova vettura che sarà affidata a Charles Leclerc e Carlos Sainz a partire da domenica 5 marzo. L’obiettivo, manco a dirlo, è la conquista di quel titolo mondiale che nella bacheca della scuderia modenese manca da ben sedici anni.
La Rossa riparte con un nuovo corso e una nuova guida al muretto. Come tutti ormai sanno da tempo l’ex team principal Mattia Binotto ha lasciato il suo incarico rassegnando le dimissioni al termine della scorsa stagione. Al suo posto il presidente della Ferrari John Elkann ha chiamato l’ex direttore tecnico dell’Alfa Romeo, il manager francese Frederic Vasseur. Un dirigente di grande esperienza e dalle idee chiare che da tempo è al lavoro in vista della nuova stagione.
Inutile sottolineare quanto sia già spasmodica l’attesa per la nuova stagione del Circus mondiale. La Red Bull e Max Verstappen, campioni del mondo in carica, nel 2022 hanno dominato in lungo e in largo lasciando a malapena le briciole alla concorrenza. Ma sia la Mercedes che la Ferrari sembrano in grado di tornare realmente competitive per poter insidiare il primato della scuderia di Milton Keynes.
Facendo un passo indietro, vale la pena ricordare come l’esperienza di Mattia Binotto in qualità di team principal della Ferrari sia giunta al capolinea dopo quattro stagioni da leader della squadra di Maranello, ossia nel 2022. Un campionato iniziato in modo promettente, con due vittorie nelle prime tre gare di Charles Leclerc, ma poi proseguito con una sequela di errori dal muretto box che hanno spinto il Cavallino Rampante a non riconfermare l’ingegnere italo-svizzero per il 2023.
Una decisione ufficializzata a fine anno con l’arrivo di Frederic Vasseur come nuovo team principal, ma che per alcuni era parsa già scontata in determinati momenti della stagione. Tra questi, quello successivo al Gran Premio di Gran Bretagna, che viene ricordato per la prima vittoria in carriera di Carlos Sainz e per un episodio che lasciò tutti sconcertati: il dito in faccia agitato dallo stesso Binotto a Charles Leclerc.
Il pilota monegasco non aveva nascosto tutta la sua contrarietà per la strategia attuata dalla Ferrari, che non lo fece rientrare ai box in regime di Safety Car per il cambio gomme. Il pilota monegasco tagliò il traguardo in quarta posizione ma fu costretto a difendersi dai rivali equipaggiati con gomme soft nuove, decisamente più performanti rispetto ai suoi pneumatici duri ormai decisamente usurati.
Secondo la maggioranza dei critici e degli addetti ai lavori fu proprio quell’episodio a segnare il destino di Mattia Binotto come team principal della Ferrari. E a pensarla allo stesso modo è un ex manager della Rossa, Peter Windsor, general manager del Cavallino a fine anni ’80.
“La rottura tra Maranello e Binotto si è consumata quando Leclerc è stato inspiegabilmente lasciato in pista nelle fasi finali del Gran Premio di Gran Bretagna – ha spiegato Windsor –. Charles era l’unico con le gomme usate e ne ha pagato le conseguenze. Avrebbe dovuto vincere quella gara. Alla fine era inevitabile che se la prendesse in particolare con Mattia”.
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