Esattamente un mese fa lanciammo l'allarme in diretta su Sportitalia. Non erano accuse al Milan ma semplici critiche. Siamo stati contattati ma soprattutto insultati da mezzo mondo rossonero. Dopo quel nostro "attacco" che finito sui social ha fatto circa un milione di visualizzazioni, il Milan è stato eliminato in Coppa Italia, ha fatto una figuraccia a Lecce, ha perso malissimo il derby di Supercoppa, ha preso 4 schiaffi a Roma dalla Lazio e addirittura 5 dal piccolo Sassuolo che nelle ultime 8 giornate aveva fatto solo 4 gol. I Campioni d'Italia si rispettano ma non sono esenti da critiche. Proprio perché porti lo scudetto sul petto non puoi fare certe figure. Il Milan ha problemi seri. Certo, poi, vinci il derby e vinci in Champions torna tutto a fiorire. Però, in queste condizioni, forse sono in pochi a credere in una resurrezione immediata. Il calcio è strano e non sarebbe la prima volta che accada qualcosa di clamoroso. Parliamo, però, dei fatti. Pioli ha le sue colpe ma dopo un'annata, come quella scorsa, dove diciamoci senza problemi che è stato un miracolo più unico che raro, Maldini e Massara dovevano avere il buon senso di capire che i miracoli accadono una volta sola. Qui nasce tutto il caos. Un anno ti può andare tutto bene ma questo non significa che ogni anno le indovini tutte. Anzi. Il Milan non ha sfruttato nulla dello scudetto vinto. Aveva bisogno di giocatori pronti e di alzare l'asticella. Invece ha continuato a prendere giovani sconosciuti ma, a questo giro, i dirigenti milanisti li hanno cannati tutti. Troppi peccati di presunzione e ritorno brutale alla realtà dove Maldini sveste i panni del mago del calcio e torna ad indossare quelli del Dirigente normale che fino a qualche anno fa non aveva mai fatto questo mestiere. La squadra costruita in estate è stata tutta sbagliata. Pioli ha perso la bacchetta magica e i calciatori si sono rotti anche tra di loro. Un mix esplosivo per il disastro. Ma anche se sei in una clamorosa fase di calo della stagione non puoi prendere 5 gol dal Sassuolo, in casa, che finora era una delle peggiori formazioni di tutto il campionato. Pioli sbaglierà qualche scelta ma qui ci sono oggettivi errori dei singoli. La squadra è spenta e l'allenatore sicuramente non è un fenomeno da poterla guidare senza avere le chiavi di accensione. Manca un giorno alla chiusura del calciomercato e l'acquisto di Zaniolo, per mille ragioni, diventa quasi obbligatorio. C'è anche da dire che, in questi casi quando la squadra è in grossa difficoltà, servirebbe un Presidente ma l'asset societario non prevede un vero Presidente e così manca la figura più importante dell'azienda.
L'Inter ha perso Skriniar e per noi, da agosto, non è una novità. Piuttosto sarà una novità per i tifosi che insultavano quando veniva raccontata la storia del rinnovo e non volevano credere a certe voci. Skriniar ha portato a passeggio l'Inter a guinzaglio e oggi il club ne esce con le ossa rotta, sia a livello mediatico che a livello economico. Marotta è un grande dirigente ma qui ha preso una lagnata sulla schiena che gli compromette parte della sua reputazione. Una strategia peggiore di questa difficilmente la ricordo. In tutto ciò, tra un disastro societario e l'altro, c'è ancora qualcuno che crede che il male sia Inzaghi. Se pensate che Simone sia Guardiola forse rimarrete delusi ma se c'è qualcuno che sta friggendo il pesce con l'acqua è proprio l'allenatore dell'Inter. Non ha Brozovic, gli hanno preso Lukaku rotto, Skriniar gioca con sotto già la maglietta del Psg, hanno rinnovato il contratto ad Handanovic e si è dovuto inventare Chala play pur di far girare la squadra. Qualche colpa l'avrà anche Inzaghi ma sicuramente, oggi, è quello che mantiene a galla la barca. L'Inter non vincerà lo scudetto perché il Napoli è più forte ma su altri fronti sta lottando con il coltello tra i denti.
In chiusura i complimenti vanno a Roberto De Zerbi, orgoglio italiano. 300 panchine tra i professionisti con tanto di candeline sulla torta per soffiarle in faccia a Klopp. Prima schiaffi in Premier e poi anche in FA Cup. La verità è che il Liverpool, per il dopo Klopp, deve guardare proprio sulle rive di Brighton. Pensate che scienziati abbiamo in Italia. De Zerbi fermo, dopo l'Ucraina, e gli avevano proposto il Bologna. Qui c'è tutto il fallimento della nostra serie A. Perdere un bresciano che va in Premier e diventa allenatore del mese, mette in mostra il suo credo calcistico e fa volare una squadra di Provincia come fosse il colosso di Anfield. Vergogniamoci dei nostri Presidenti e dei nostri Direttori. De Zerbi in Inghilterra è uno schiaffo all'Italia e un vanto per la Premier. Noi lo sosteniamo da 6 anni. Poi, però, pensano tutti che quando parli lo fai per amicizia o simpatia. La verità è che non abbiamo mai guardato in faccia a nessuno ma che De Zerbi fosse un fenomeno predestinato se ne accorgeva anche mio figlio mentre andava all'asilo e vedeva le sintesi del Brighton su youtube. Il suo segreto? Pioli fa 300 panchine in A e si dimentica del Pioli di Modena e Salerno, Allegri vince gli scudetti e si dimentica del Max di Sassuolo, per non parlare degli altri di fascia bassa che vincono 3 partite in B e credono di essere fenomeni… De Zerbi sta dando lezioni nell'unico vero campionato che conta in Europa e parla ancora del Foggia. Del suo Foggia. Con amore e umiltà. Bene, i grandi allenatori ci sono ma trovare grandi allenatori e grandi uomini, allo stesso tempo, è quasi impossibile.
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