Allegri via, la Juventus ha deciso: il sostituto fa già sognare. Il club vara la linea della rivoluzione, anche in panchina, i tifosi sperano
I due mesi più intensi e sconvolgenti nella storia recente della Juventus stanno per andare in archivio e segnano una rivoluzione. In poche settimane è cambiato tutto il Cda, facendo sparire figure di riferimento importanti, ma non è cambiato l’allenatore perché Massimiliano Allegri ha la barra del comando in mano.
Certo, è chiamato a cancellare i 15 punti di penalizzazione che fino a prova contraria i bianconeri dovranno colmare per tornare a sognare la zona Champions League. E dovrà farlo con i giocatori della rosa attuale, perché a gennaio non arriverà nessuno. Ecco quindi che i prossimi rientri di Vlahovic e soprattutto Pogba diventeranno essenziali non solo per lui.
Poi in estate, comunque vada a finire la stagione, sarà tempo di programmare. Anche per il club, perché nonostante le voci di un prolungamento fino al 2027 dei giorni scorsi mai confermate dalla società, in realtà il destino dell’allenatore livornese è appeso ad un filo e c’è chi spinge per la sua sostituzione con un nome ancora più prestigioso.
Le vie che può prendere adesso la Juventus sono due: o puntare tutto sui giovani, non solo quelle cresciuti in casa, con la probabilità di non tornare ai vertici in Europa. Oppure scegliere un allenatore che ha dimostrato do essere un mago sia in Champions e in campionato, facendo un mix tra giocatori esperti e altri che possono crescere.
Un nome solo quindi, quello di Zinedine Zidane che aspetta ancora una chiamata. Le porte per la panchina della Francia gli sono state chiuse in faccia dopo i Mondiali 2022 in Qatar con il rinnovo per altri 4 anni firmato da Didier Deschamps. Così, anche se lui può tranquillamente aspettare la chiamata buona, gli scenari aperti sono essenzialmente due.
Lo conferma ‘The Athletic’ che fa anche i nomi. Niente PSG, club che il tecnico francese ha rifiutato più volte anche di recente. Ma la Juventus sì, perché comunque è rimasto legato a Torino, alla famiglia Agnelli e quindi Elkann, ai tifosi. Certo, l’ingaggio sarebbe di quelli importanti, attorno ai 15 milioni di euro (il doppio rispetto ad Allegri), ma la mossa farebbe contenti tutti.
L’altra pista è legata al suo possibile ritorno per la terza volta sulla panchina del Real Madrid se veramente Carletto Ancelotti alla fine di questa stagione dicesse basta. Più defilata l’ipotesi Olympique Marsiglia, che per lui sarebbe casa visto che lì è nato.
Toccherà alla nuova dirigenza juventina prendere decisioni importanti legate al campo, rispondendo comunque sempre alla proprietà. Il neo presidente Ferrero è figura di collegamento, ma non uomo di campo. A quello penserà anzitutto Francesco Calvo, promosso come nuovo Chief football officier della Juventus e come tale presente il 26 gennaio alla nuova riunione della Lega di Serie A.
Sarà lui a dirigere le operazioni commerciali ma anche economniche legate ad arrivi e partenze nella rosa. Con un nuovo direttore sportivo, perché la squalifica rimediata da Federico Cherubini gli impedisce di continuare il suo lavoro.
Tante ipotesi, a cominciare da quelle dell’arrivo di Giuntoli dal Napoli. Ma anche una soluzione interna che porta a Giovanni Manna, attuale direttore sportivo della Juventus Next Gen, cioè la Under 23 che gioca in Serie C. Un passato in Svizzera, tra Lugano e Chiasso. Poi dal 2019 è a Torino, occupandosi della Primavera dove aveva preso il posto di Cherubini e oggi della seconda squadra.
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