Cristiano Ronaldo torna a Torino, svolta clamorosa: cambia tutto. Il campione portoghese ha deciso, la sua mossa scombina tutte le carte
Tutto era cominciato con Cristiano Ronaldo, perché come abbiamo scoperto negli anni successi l’acquisto del campione portoghese si è rivelato un costo insostenibile per la Juventus. E tutto potrebbe finire con lui, o meglio con la ‘Carta Ronaldo’.
Il documento che “non deve esistere tecnicamente”, come emerge in una intercettazione telefonica tra Cesare Gabasio (il capo dell’ufficio legale della Juventus) e il direttore sportivo bianconero Federico Cherubini. L’ha pubblicata qualche giorno fa il ‘Corriere della Sera’ e parla chiaro. Una scrittura privata per il pagamento dei suoi emolumenti ai tempi della pandemia, a fronte dell’accordo che tutti gli altri compagni avevano firmato per posticipare gli incassi.
C’è la firma di Fabio Paratici, che allora era responsabile dell’area tecnica bianconera, ma non quella del campione che probabilmente aveva ricevuto il suggerimento dai suoi legali di non prestarsi. Una scrittura privata che certifica comunque un debito debito nei confronti di Ronaldo di quasi 20 milioni (19,6 per essere precisi). Ma secondo gli inquirenti della Procura di Torino non sarebbe mai stato iscritto a bilancio.
Cristiano Ronaldo torna a Torino, svolta clamorosa: adesso è pronto a parlare
Quella era la prima puntata, ma ora CR7 è pronto a scriverne un’altra. Perché già nei mesi scorsi i magistrati torinesi che si occupano dell’inchiesta Prisma avevano provato a contattarlo, tramite i suoi legali, per avere la sua testimonianza diretta sul caso. Lui fino ad oggi aveva sempre detto no, perché non gli era chiaro che cosa avessero in mano e quindi come potesse aiutarli.
Ora però c’è una svolta clamorosa. Secondo il quotidiano ‘Libero’ infatti quell’incontro presto ci sarà. Non in un ufficio del tribunale, ma forse in una sala riservata dell’aeroporto torinese di Caselle, in modo da avere un campo neutro per parlare.
Ronaldo quindi potrebbe incontrare il procuratore aggiunto Gianoglio e i sostituti procuratori Santoriello e Bendoni, per confermare che non avrebbe messo nessuna firma su alcuna ‘carta segreta’. Da parte loro, gli inquirenti gli chiederanno se invece abbia comunque una copia firmata da entrambe le parti, quindi da lui e dalla Juventus.
Ma per il campione, che da poco ha iniziato a giocare con l’Al-Nassr in Arabia, non è un periodo facile e lo dimostrano anche le indiscrezioni rivelate dal quotidiano ‘El Mundo’. Quanto era chiaro che non avrebbe potuto più giocare con il Manchester United, Cristiano avrebbe anche posto un ultimatum al suo agente, Jorge Mendes: “Voglio giocare nel Chelsea o nel Bayern Monaco, altrimenti ci separiamo”. Non è successo e infatti le loro strade si sono divise.
Non solo la carta Ronaldo, la Juventus nell’inchiesta Prisma rischia molto: la difesa di John Elkann fa sognare i tifosi
L’attuale momento della Juventus è stato analizzato sulle pagine de ‘La Repubblica’ da John Elkann, amministratore delegato di Exor, nel ventennale della morte del nonno, Giovanni Agnelli.
“L’ingiustizia di questa sentenza è evidente – ha detto – in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera. Noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. C’è in gioco il futuro della Serie A che sta diventando marginale e irrilevante”.
E ha ricordato la storia del club: “In questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà: negli ultimi 20 anni la Juventus ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia, più i successi delle Women. Il titolo mondiale del 2006 e l’europeo del ’21 sono stati vinti da una Nazionale con forte dorsale juventina. E con la vittoria quest’anno dell’Argentina la Juve è la squadra con più giocatori che hanno conquistato un campionato del mondo”.