La Roma e Paulo Dybala un amore che è definitivamente sbocciato dopo il ritorno della Joya dal trionfo Mondiale con la sua Argentina. Ieri Paulo ha servito i due assist della vittoria 0-2 al Picco di La Spezia, confermando la sua centralità nella struttura della Roma.
Rientrato dall’infortunio alla coscia poco prima della partenza per il Qatar, Dybala dalla ripresa della Serie A ha già collezionato 2 gol e 2 assist. A queste statistiche va aggiunto il fallo da rigore subito contro il Bologna, rigore poi trasformato da capitan Pellegrini che ha deciso il match, e il gol che ha deciso l’ottavo di finale di Coppa Italia col Genoa. Insomma, un rendimento straordinario che dimostra la bontà del colpo estivo dei Friedkin.
I freddi numeri della stagione della Joya in maglia giallorossa descrivono comunque piuttosto bene la situazione: 17 presenze, 10 reti e 5 assist.
I numeri parlano chiaro: con la Joya in campo la Roma di Mourinho ha un altro passo. 17 presenze con la Roma per Dybala, tra Serie A, Coppa Italia e Europa League, e bilancio chiarissimo: 11 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte, sconfitte perlopiù arrivate nella prima parte della stagione quando le pause erano pochissime. Il dato è suffragato anche dalle partite, soprattutto in Serie A, in cui l’argentino è dovuto mancare. Sei partite fuori in campionato, nelle quali sono arrivati appena due successi un pareggio e ben tre KO. Segno di quanto la presenza del numero 21 giallorosso faccia la differenza.
Se non bastassero i numeri sulle partite nelle quali la presenza di Dybala coincide con una Roma che vince o pareggia, a sostegno dell’importanza dell’argentino per Mourinho c’è il dato sulla prolificità della squadra. Nelle 17 partite con Dybala in campo, i giallorossi hanno segnato 26 reti, ovvero 1,5 gol di media a gara; Il dato crolla a 1,1 gol di media a partita nelle 9 gare senza il talento dell’argentino. Evidente come la presenza di Dybala migliori la qualità dell’azione offensiva, a prescindere da quante volte Paulo presenzi nel tabellino come autore del gol o assistman.
Provando a dare un valore alle sue giocate, e andando oltre la questioni economica comunque importante visto che la Roma non ha scucito un euro per il suo cartellino, si ha un’ulteriore controprova di quello che è il valore del fantasista ex Juventus.
Dybala, escludendo la partita secca col Genoa in Coppa Italia, grazie ai suoi gol e ai suoi assist ha portato dai 23 ai 25 punti alla Roma. In campionato, il dato è dai 20 ai 22 punti sui 37 totali dei giallorossi. Ben oltre il 50%.
La discrepanza di due punti riguarda la gara con l’Inter, dove l’argentino ha segnato il gol del pareggio, non comparendo poi nel gol del vantaggio né come marcatore, né come assistman.
Dati impressionanti, soprattutto se parametrati al valore del trasferimento, per il quale la Roma ha dovuto trovare solo l’accordo per l’ingaggio e pagare un piccolo bonus alla firma.
Rimpianto per la Juventus che, dall’addio del 9° nono miglior marcatore (a pari merito con Roberto Baggio) della sua storia non ha ricavato nemmeno un euro di cessione del cartellino. Senza poi immaginare il danno tecnico, visto che proprio quest’anno i bianconeri sono tornati a giocare regolarmente con l’attacco a due punte, habitat naturale dell’ex Palermo.
Ora per la Roma la necessità è blindarlo. All’arrivo in giallorosso l’argentino ha firmato un accordo triennale con ingaggio a salire e una clausola rescissoria che si aggirerebbe attorno ai 20 milioni. Le prestazioni super e la sua importanza nella struttura della rosa della Roma hanno messo in moto la macchina del rinnovo: l’obiettivo è allungare l’attuale scadenza dell’accordo, ora nel 2025, e possibilmente eliminare la clausola rescissoria dal contratto.
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