Il -15 se lo aspettavano in pochi. La mattina stessa, con la richiesta del -9, faceva presagire un tarallucci e vino a -3, massimo -4. In serata alle 21 il colpo è stato sotto la cintura. Qui non c'è var che tenga e se colpisci sotto nessuno se ne accorge. La Juventus sarebbe al tappeto. Sarebbe perché aspettiamo il collegio di garanzia del Coni anche se sembra davvero complicato un cambio di rotta. Stonano tante cose, però, in questo processo lampo. La riapertura, la pena più alta della richiesta, la Signora Gravina che pubblica una storia con il logo della Juventus e il -15 (dalla Figc parlano di Fake), le altre tutte assolte. Paga la Juventus e non siamo nessuno per dire che le 14 mila pagine di inchiesta dimostrano l'innocenza o la colpevolezza. Sta di fatto che oltre il presente cambia anche il futuro della società. Ad esempio, in estate, senza una eventuale partecipazione alla Champions League diventa più difficile convincere i calciatori di prima fascia a venire a Torino. Si parlava del 20 gennaio come un passaggio obbligato, invece, su questo siamo stati da sempre chiari. Attenzione al 20 gennaio perché Roma riserva sempre delle sorprese. La Juventus, ora senza un Direttore Sportivo, rischia la rivoluzione. In molti vogliono andare via e, invece, molti dovranno essere tagliati anche alla luce del campionato che fin qui stanno facendo. Il lavoro estivo sarà molto complicato e ci sarà da capire anche se servirà o meno un altro allenatore. Il ciclo Agnelli è finito come peggio non poteva. I suoi uomini sono stati rasi al suolo. Nedved, Paratici e Cherubini. Restano solo le carte piene di cenere. Si salvi chi può. Vedremo ora cosa saprà fare John Elkann dopo il fallimento tecnico del decennio scorso.
Il Milan non è un caso ma deve svegliarsi. Della squadra cuore e grinta dello scorso anno si sono perse le tracce. Anche la compattezza e la fase difensiva sono rimaste alla festa di Reggio Emilia. Il peggior Milan visto è quello del primo tempo di Lecce ma il fratello è quello della Supercoppa. Il Milan ha perso già due trofei. Una potenziale Coppa Italia e la Supercoppa; con l'Inter che sembrava tornata quella di Mourinho in confronto al Milan che assomigliava a quello di Giampaolo. La mano di Pioli si è persa, forse, anche per la scarsa condizione fisica. Il mercato di Maldini risulta finora completamente sbagliato e a questa squadra restano due obiettivi stagionali. La Champions League e lo scudetto. Diciamo, dei 4, i due più complicati anche alla luce di un Napoli che va a mille e non sembra volersi fermare proprio sul più bello. Quello che lascia senza parole sono le prestazioni più dei risultati. Un Milan debole nella mente e paradossalmente appagato da un solo scudetto. Non puoi fermarti quando ancora non hai iniziato ad accelerare seriamente. In estate hanno perso troppo tempo a parlare del rinnovo di Maldini e poco della costruzione della squadra. Mancano dei tasselli fondamentali in questo gruppo che dopo la festa è stato considerato già pronto per aprire un ciclo. Sbagliato. Servivano 4-5 giocatori di valore e non puoi fare tutte scommesse se sei il Milan. Va bene la politica dei giovani ma senza esperti in campo si schiantano anche i giovani, seppur forti.
All'Inter si stanno mangiando le mani. Su questo, però, pretendiamo e rivendichiamo le parole estive. Marotta l'ha fatta grossa. Anche se perdi Bremer, poi prendi Acerbi grazie a Inzaghi, non puoi non cedere Skriniar per 60 milioni di euro. Puoi non accettare il Psg solo ad una condizione: il giorno dopo il tuo no ai francesi hai la firma sul rinnovo del contratto. Invece Marotta ha voluto mostrare i muscoli ma se vai a zero con il contratto del calciatore che ha già l'accordo con Parigi, i tuoi muscoli sono quelli di un bambino di 5 anni. Marotta ha pensato troppo alla piazza e al sentimento popolare e poco alla sua azienda che di quei soldi ne aveva bisogno. E non puoi neanche dire a Zhang dagli 9 milioni perché sai che in Italia quei soldi non li può dare nessuno anche perché poi hai la fila davanti alla porta. Strano che a commettere un errore così sia stato uno dei dirigenti più esperti del nostro calcio. L'Inter ne esce più debole in campo ma anche come immagine. I tifosi hanno pregato a Monza e a San Siro implorando una firma. Una farsa senza precedenti. Fa bene il calciatore che rispetta la parola data al PSG e se l'Inter ha deciso di schiantarsi la colpa non è del solito "mercenario". I dirigenti sbagliano e questa volta hanno sbagliato. Altre volte hanno fatto dei capolavori come il ritorno, a quelle condizioni, di Lukaku. Ah no, scusate. Anche quello non è stato proprio un colpo di classe…
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