Lutto nel mondo dei motori, una tragedia improvvisa: è accaduto poco fa

Lutto nel mondo dei motori, una tragedia improvvisa: è accaduto poco fa. La notizia è stata riportata da diversi media internazionali

Un altro grave lutto scuote il mondo dello sport. In questo caso però il calcio non c’entra niente. A finire sotto le luci dei riflettori per un tragico e improvviso evento luttuoso è il macrocosmo dei motori e in particolare una competizione che da sempre contiene in sè grande fascino, suggestioni uniche e un’accertata pericolosità.

Lutto nel mondo dei motori
Lutto nel mondo dei motori – Sportitalia.it

Stiamo parlando del rally Dakar, fino a qualche anno denominato Parigi-Dakar proprio perchè la partenza avveniva nella capitale francese. La gara, la cui prima edizione si disputò nel lontano 1976, continua a godere di un enorme appeal, un interesse che ha saputo resistere allo scorrere del tempo e al cambiamento dei gusti da parte del pubblico.

Ma oltre al fascino per l’avventura che la Dakar incarna da sempre, non si possono tacere i tanti, forse troppi lutti che l’hanno segnata nel corso della sua storia di quasi mezzo secolo. O anche di concorrenti che una volta scomparsi dai radar dell’organizzazione sono stati ritrovati dopo lunghissime ed estenuanti ricerche.

Lutto nel mondo dei motori, il rally Dakar miete un’altra vittima

Andando a ritroso nel tempo, vale la pena ricordare l’edizione del 1982 che fu caratterizzata da una costosissima missione internazionale di ricerca e salvataggio di Mark Thatcher figlio dell’allora Primo Ministro britannico Margaret dato per disperso nel deserto del Sahara mentre partecipava alla gara con la sua Peugeot 504.

Sua madre, eletta premier nel 1979 e rimasta in carica fino al 1991 intervenne personalmente tanto che alla fine il 14 gennaio 1982 un aereo dell’aviazione militare algerina riuscì a trovare il giovane e un po’ scapestrato Mark. La notizia ebbe immediata e vastissima eco nei mass media di tutto il mondo e questo permise alla Dakar di assurgere agli onori delle cronache.

Un’altra edizione molto importante fu quella del 1992, quando la corsa arrivò fino a Città del Capo, in Sudafrica attraversando tutti i paesi dell’Africa nord-occidentale oltre a svariati paesi dell’Africa centrale e meridionale. Un percorso lunghissimo ma che per fortuna non fece alcuna vittima.

Rally Dakar in lutto
Rally Dakar – Sportitalia.it

In realtà oltre all’indiscusso fascino questa competizione è tristemente famosa per la sua pericolosità: molti piloti, infatti, hanno perso la vita nel tentativo di compiere questa impresa, come ad esempio il campione toscano Fabrizio Meoni, vincitore nelle moto delle edizioni 2001 e 2002 e scomparso tre anni dopo l’ultimo successo in seguito ad una drammatica caduta.

Anche la popolazione locale è stata spesso oggetto di incidenti mortali e persino il fondatore della corsa, l’ex pilota francese Thierry Sabine, è rimasto vittima, assieme ad altre quattro persone, nello schianto del suo elicottero durante l’edizione del 1986.

Ed anche quest’anno purtroppo la Dakar non ha fatto parlare di sè solo per ragioni meramente sportive, ma anche per un evento luttuoso, diciamo pure per un caso di cronaca nera. Nella tappa 9 che portava da Riyadh a Harad (359 km di speciale) è morto uno spettatore italiano che si trovava sul percorso.

L’uomo, secondo quanto riportano gli organizzatori, si trovava dietro una duna quando è stato colpito da un mezzo ed è purtroppo spirato durante il trasporto all’ospedale più vicino.

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