Lewis Hamilton, la rivelazione è pazzesca “Potevo diventare un campione di un altro sport”. Il sette volte campione del mondo di Formula 1 compie 38 anni
Un giorno di festa, in attesa di tornare al vertice della Formula 1 magari già nella prossima stagione. Tutto il mondo dei motori ha celebrato il compleanno del suo più autentico fuoriclasse, Lewis Hamilton, che ha compiuto 38 anni poche ore fa.
E’ lui, almeno stando ai numeri, il pilota più vincente della storia del Circus mondiale. Sette titoli mondiali vinti come Michael Schumacher ma dodici vittorie in più, 103 contro 91 e davanti a sè la prospettiva concreta di conquistare l’ottavo titolo iridato, obiettivo che sfuggì al fenomeno di Kerpen.
Una carriera straordinaria che si può dividere in due tronconi: per i primi sei anni Hamilton difese i colori della McLaren con la quale si aggiudicò il primo campionato del mondo. Dal 2012 ad oggi il sodalizio indissolubile con la Mercedes che gli ha consentito di vincere la bellezza di sei titoli. E a tal proposito, il contratto tra Lewis e il team di Brackley è in scadenza nel 2023, ma sia Hamilton che Toto Wolff hanno già annunciato che non ci saranno problemi di sorta nel prolungare l’intesa almeno per un’altra stagione.
Hamilton e l’inedito retroscena: “Potevo fare il calciatore”
Quella del pilota inglese è la storia di un fuoriclasse che ha saputo coltivare un talento unico e inarrivabile. Ma non tutti sanno che la carriera dell’ormai 38enne Hamilton avrebbe potuto prendere una piega del tutto diversa, tanti anni fa. Il piccolo Lewis infatti aveva mostrato un particolare talento per il gioco del calcio.
E da piccolo frequentava assiduamente un suo coetaneo che di lì a poco sarebbe diventato calciatore professionista. Stiamo parlando di Ashley Young, nato anche lui a Stevenage e diventato un punto di forza della Nazionale inglese e del Manchester United. Young e Hamilton da bambini erano compagni di scuola e di squadra. “Io giocavo a centrocampo e correvo tanto. Avevo anche più ritmo di Ashley, ma lui era molto più forte di me con i piedi. Se non avessi fatto il pilota, avrei provato ad intraprendere la carriera di calciatore”, ha dichiarato Lewis sulla sua carriera mancata da calciatore.
A fargli cambiare idea, convincendolo a intraprendere la carriera di pilota fu una piccola ma bellissima macchina radiocomandata che il padre di Lewis, Anthony, gli regalò quando aveva solo sei anni.
Un altro curioso retroscena è legato al momento in cui Hamilton stava trattando l’ingaggio con la Mercedes. Non tutti sanno che ad un certo punto il suo approdo nel team anglo-tedesco stava per saltare. A quanto pare fu decisivo l’intervento di Bernie Ecclestone a sbloccare la situazione.
“Dissi ai dirigenti della Mercedes che avrei pagato di tasca mia la differenza tra domanda e offerta: era il binomio perfetto e sarebbe stato un crimine se Hamilton non avesse firmato con loro. Alla fine però hanno pagato“. Ancora una volta l’ex grande vecchio della Formula 1 ha avuto ragione: mai binomio è stato così perfetto.