Calcio

De Paola: “Allegri così rischi di fallire”

Pessotto legge e uno stadio piange davanti al volto che fa storia a se: Gianluca Vialli. Momenti di emozione che lasciano il posto ad altre immagini, ad altre riflessioni. Ma davvero qualcuno pensa che la Juve già vista contro la Cremonese possa andare lontano? Un gollettino concesso per grazia ricevuta da un portiere che aveva piazzato malissimo la barriera e settima vittoria consecutiva. Sì, ma ottenuta come? Stesso copione contro l’Udinese, continuando a giocare malissimo, una vera noia, identico punteggio finale, il quinto per 1-0 nelle otto vittorie consecutive. Un marchio di fabbrica. Quello riservato ai tifosi bianconeri sta diventando un autentico supplizio. Alimentare continuamente la politica del “corto muso” crea nei sostenitori un forte disagio dividendo coloro che inseguono unicamente il risultato, indipendentemente se possa giungere nei minuti finali, con il punteggio sempre in bilico, da quelli che pretendono una strategia di gioco più rassicurante. Certo, le vittorie fanno lievitare i “pro” Allegri e assottigliano le fila dei “contro”. Come se fosse eroico andare in soccorso di un (ex) vincitore. Ma dove è finita la critica dinanzi a tanta, stucchevole, devozione? Non si tratta nemmeno di interventi richiesti. Almeno si spera. No, questa Juve è davvero troppo brutta per poter concepire una divisione di campo e di opinioni. Arroccata in difesa, orrenda in attacco. Pretendere che questa possa essere la base per un qualsiasi rilancio sarebbe un errore imperdonabile. Certo la Juve è lì. I risultati positivi si susseguono, ma il disastro iniziale che fa seguito al precedente, rovinoso campionato e la vergognosa eliminazione dalla Champions sono ugualmente testimonianze di ciò che sarà sancito solo al termine di questa stagione, quando i buoi saranno nel recinto. Per questo motivo riteniamo che solo uno scudetto o una Europa League potranno essere risultati ragionevoli per continuare ad affidarsi ad Allegri. Il resto è fuffa visto che vincere è l’unica cosa che conta. Così aveva detto qualcuno, o no?
Redazione Sportitalia

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