Aria di passato, concentrazione sull’istantaneità, con quell’occhio (furbo) proiettato al futuro. Galliani rispolvera i ricordi, pensando all’essenza della vita umana trascorsa a Milanello, in quel profondo universo costellato da gioie e delusioni. Il presente si chiama Monza e le sorti dei rilievi da fronteggiare sono nerazzurre. Una sfida che ridefinisce pienamente le coordinate spazio-temporali alla continua rincorsa dei rispettivi obiettivi stagionali.
Posizionarsi nella fascia di classifica dedita alla tranquillità è la smania più impellente della banda di Palladino, che ha chiesto l’ingrediente dell’aggressività e il sostegno dell’U-Power Stadium per contrastare l’elevato tasso tecnico di un’Inter rinfrancata dal successo di misura contro il Napoli, che ha riaperto i giochi della lotta al vertice. A poche ore dal fischio d’avvio, chissà a cosa staranno pensando i due decani delle segrete stanze dei bottoni, Marotta e Galliani. Un’idea forse ce l’abbiamo: cogliere l’attimo delle differenze. Per intraprendere la giusta direzione e guardare al domani con più certezze.