Edin Dzeko ha ufficialmente riaperto il campionato: ora il Milan è a -5 dalla capolista, la Juve a -7, l’Inter a -8 e ci sono 66 punti a disposizione per coronare l’obiettivo della Grande Rimonta. La vittoria nerazzurra sul Napoli ha interrotto la marcia trionfale dei partenopei, sino alla sosta scandita da 11 successi consecutivi, un gioco spettacolare e il miglior attacco del campionato. Lo stesso invece neutralizzato a San Siro dalla sontuosa prova della difesa di Inzaghi: l’ha sublimata la parata decisiva di Onana su Raspadori all’inizio dei minuti di recupero finali.
O dentro o fuori: era questa la partita che l’Inter era chiamata a giocare e l’ha giocata nel modo migliore, brillando per determinazione, sagacia tattica, organizzazione di gioco, concentrazione e infliggendo alla capolista la prima sconfitta stagionale. Inzaghi non ha sbagliato una mossa, a cominciare dalla scelta di Darmian titolare che ha notevolmente circoscritto il raggio d’azione di Kvaratskhelia, mentre Osimhen ha disputato una prova sottotono. Darmian è stato protagonista di una prova splendida, però tutta la squadra nerazzurra ha girato al massimo. Dzeko, ancora una volta, ha dato un saggio della sua classe innata, che, ad onta dei 36 anni suonati, lo conferma attaccante di assoluto rango internazionale, fama rilucidata dalla splendida rete che ha riacceso la lotta per lo scudetto. Tuttavia, incassata la sconfitta, il Napoli non deve certo scoraggiarsi: il ko di San Siro ha fermato la sua corsa, non l’ha definitivamente interrotta. Ora, per Spalletti e i suoi giocatori viene il bello: la Samp domenica a Marassi e la supersfida con la Juve il 13 gennaio al Maradona misureranno la capacità di reazione della capolista. Conoscendone la forza, ci sarà di sicuro.