Avete festeggiato? Io sì ma il ritorno oggi alla normalità. Ah no, scusate. C'è chi la tira lunga fino al 9 gennaio. Giustamente, che fai? Non aspetti la befana? Grazie a Dio torna il mercato, da oggi su Sportitalia vi faremo divertire. Come sempre. Con la grande novità che sarà la prima sessione di mercato con il sito di Sportitalia che vi bombarderà 24 ore al giorno. Tv, app, sito, partite Primavera live, brasiliano, argentino… c'è tutto. E non vi chiediamo nulla. Grazie a Dio mercoledì ritroviamo la serie A. Per favore, mai più. Mai più un'Italia fuori dal Mondiale, mai più un Mondiale in pieno Inverno che blocca tutta la giostra. La finale più bella di sempre ha distratto tutti e le polemiche sul Qatar sono svanite.
Ci siamo messi alle spalle il 2022, con la speranza che il 2023 sia migliore. Ma questa volta è difficile. Perché nel 2022 ci siamo divertiti, al contrario del 2019-2020-2021 dove chiedevamo un anno diverso dopo le restrizioni del Covid. Alla fine il 2022 ci ha regalato cose belle. Andiamo con 5 promossi e 5 bocciati del vecchio anno.
PROMOSSI
Stefano Pioli – Allenatore Milan
La mamma gli rimproverava sempre di non aver mai vinto un trofeo. Lo vince e lo fa da protagonista con una squadra normale e, sicuramente, non tra le tre più forti del campionato. C'è la sua impronta sul tricolore del Milan. Risultato finale di una gavetta lunga e tortuosa. Nessuno gli ha mai regalato nulla e il titolo è il premio per un inizio e non per il finale di una carriera che potrà regalargli ancora grandi emozioni. Quest'anno proverà a ripetersi, difficile. Anche perché, purtroppo, gli hanno sbagliato quasi tutti gli acquisti estivi.
Roberto De Zerbi – Allenatore Brighton
Il 24 febbraio si sveglia a Kiev e inizia a sentire, nella notte, le bombe sulla città. Era andato in Ucraina per un'esperienza calcistica, di vita, per assaggiare la Champions League e provare a lottare per il titolo. Si ritrova in guerra e prima dimostra l'allenatore che è ma poi conferma che l'uomo viene prima del Mister. Lascia i soldi in Ucraina ma non lascia i suoi uomini, i suoi calciatori e non lascia la Patria che neanche era la sua. Sta fermo, torna nella sua Brescia e guarda tante partite. Lo chiama il Bologna, dopo aver esonerato Mihajlovic, ma lui dice "No grazie, non posso prendere il posto di Sinisa. Se si fosse dimesso sarebbe stato diverso. Così no". Passano tre settimane e lo chiama la Premier. Quella diventa casa sua. Il Brighton, società bella e organizzata, ma organico normale per giocare in Inghilterra. Ha subito un grande impatto e in Premier lo amano già. In Italia siamo talenti a perdere i nostri uomini migliori. De Zerbi sta facendo parlare l'Europa e continuerà a farlo. Idee, innovatore, umile, grande lavoratore e amato dai calciatori. Mister 3.0.
Danilo Iervolino – Presidente Salernitana
Ha fatto due capolavori nel 2022. Forse tre. Il primo: prendere la Salernitana a 4 spicci è una grande mossa imprenditoriale. Sapendo di dover ripartire dalla B ma Salerno, anche una categoria sotto, è comunque un affare per i numeri che la piazza offre. Con genio e fortuna (tanta) addirittura si ritrova in serie A con un miracolo calcistico. Certo, all'ultima di campionato deve ringraziare il suicidio del Cagliari a Venezia. Fa un'altra grande cosa nel 2022: la prima vera mossa da Presidente. Manda a casa Sabatini, nonostante i favori del popolo e della stampa. Certe cose non le digerisce e prende una decisione impopolare. Addirittura, però, migliora la società e dà solidità al club e alla classifica. Ha dimostrato grande visione. Quest'anno già virtualmente salvo a novembre.
Luciano Spalletti – Allenatore Napoli
Da anni ripetiamo che, forse, è il miglior allenatore italiano. Luciano Spalletti tatticamente è un mostro. Lo ha dimostrato in tutti questi anni. Forse ha raccolto molto meno di quello che meritava per una gestione del gruppo che, a volte, ha lasciato a desiderare. A Napoli, però, sta facendo un capolavoro concretizzando in pieno il grande lavoro di Cristiano Giuntoli. Ora fa sognare lo scudetto ai napoletani come ai tempi del grande Diego. La ripresa del campionato non sarà facile ma sarà un vero test scudetto. Tifiamo per Spalletti. Merita di scrivere la storia del nostro calcio. La Lega di serie A ha bisogno di un trionfo del Napoli come la Fifa aveva bisogno della vittoria dell'Argentina. Saviano straparla per non finire nel dimenticatoio. Una volta si occupava di mafia: adesso parla di politica, calcio, attualità, covid… manca solo che vada dalla Clerici a cuocere le tagliatelle di nonna Pina come esperto di cucina.
Adriano Galliani – Amministratore Delegato Monza
Di Galliani ammiriamo due cose: la fame e il successo. Uno che ha vinto tutto nella sua vita trova ancora grandi stimoli nel portare il Monza, piazza piccolina che mai aveva visto il vero calcio, in serie A. Si chiama mentalità. Galliani l'ha portata nel calcio, nel Milan e adesso a Monza. Si è sobbarcato sulle spalle una Provincia intera, la Brianza, solitamente scettica, fredda e distante. Ha dato risultati agli investimenti di Berlusconi e ha creato nuove pagine della storia del calcio. Un regalo al cielo, un regalo alla mamma per dimostrarle ancora una volta che si può vincere tutto ma non essere mai sazi. Un esempio per i giovani "fenomeni" che si sentono Dio dopo due vittorie di fila. Il successo fa parte del suo dna. Galliani ha dato e ricevuto molto dal calcio. Abbiamo ancora tanto da apprendere da questo uomo che ha dimostrato che la vecchia generazione, quella genuina, non passa mai di moda. Ha superato un avvio terribile del Monza che avrebbe stroncato qualsiasi club. Ma come dice il Condor, quando si perde non si parla. Bisogna stare zitti. Lui è stato zitto, lavorato tanto ed è uscito dalle sabbie mobili con lavoro e idee. Ma anche con un azzardo folle.
BOCCIATI
Roberto Mancini C.T. Italia
Nel 2021 lo abbiamo ringraziato ma nel 2022 ci ha affossato. Il fallimento mondiale è passato, quasi, sotto traccia per la politica assurda della Federazione e dello stesso Mancini. Protetto dalla stampa amica è rimasto inspiegabilmente al suo posto. Un CT che fallisce un obiettivo così importante può allenare il Milan, la Juve, l'Inter, il Psg e se volete il Real Madrid ma doveva lasciare l'azzurro. Resta al suo posto come Checco Zalone inchiodato sulla sedia del posto fisso. Mancini, classico italiano attaccato alla poltrona, senza il valore del risultato. L'Europeo vinto non è un'arma che potrà essere usata in eterno. Le ultime convocazioni, l'ultimo stage, fa capire che spara nel mucchio. Convoca giovani giocatori, non dà peso alla maglia azzurra e ha trasformato Coverciano in un villaggio Valtur.
Andrea Agnelli – Ex Presidente Juventus
I tifosi della Juventus devono dirgli 10 volte grazie. Ogni anno ha fatto grandi cose. Ricordiamoci da dove ha preso la Juventus e cosa ha ereditato. Il giudizio, però, è sul 2022 e non sulla carriera da Presidente. L'anno solare inizia con le difficoltà calcistiche e finisce alla Procura della Repubblica di Torino e alla Procura Federale. La Juventus non brilla, anzi. I bilanci sono pessimi. La SuperLega è stata una totale sconfitta. Si è dimesso facendo il gioco di chi lo voleva fuori. Ha sbagliati a fidarsi delle persone a lui vicine. Doveva abbandonare quando oo dicevamo noi. Da tre anni. Da vincente. E' uscito nel peggiore dei modi dalla scena bianconera.
Marco Giampaolo – Allenatore
Il fallimento economico della Samp non è colpa sua ma i disastri tecnici sono la ciliegina sulla torta. Ormai Giampaolo ha smesso. Dopo il Milan le ha cannate tutte. Un calcio che non gli appartiene più e le sue idee, seppur belle, mai trasformate in risultati. Anzi, sempre peggio. Ha affossato la Sampdoria che restava in vita grazie alla classifica. Ora senza i punti il castello, di sabbia, sta crollando come è crollata la carriera di Giampaolo.
Tommaso Giulini – Presidente Cagliari
Ho capito il Giulini Presidente quando ci ho avuto a che fare direttamente da Presidente a "Presidente". Quello con le virgolette sono io ovviamente. Per 6 anni sono stato Presidente di un club di serie D (ora non più) e un mio ragazzo del 2002, Kouda, piaceva tanto a Conti. Lo prende, prestito con diritto di riscatto. Il ragazzo fa bene in Primavera, piace a Conti, Agostini, Semplici e Capozucca. Butta 25 mila euro a gennaio per il prestito. Mi chiama mentre ero al mare e mi chiede 5 mila euro di sconto sul riscatto. Cosa che ovviamente non consento. Il ragazzo torna a Carate e ora in C, a Picerno, ha gli occhi addosso di mezza serie A e serie B. Questo mi fece capire che Giulini, da Presidente, operava male. Il campo mi ha dato la conferma. Allenatori bruciati, soldi bruciati, piazza esausta dal suo operato, retrocessione in B paradossale. Il Cagliari non può andare avanti con Giulini che sarà anche un grande imprenditore ma come Presidente ha fallito su tutta la linea sportiva.
Romelu Lukaku – Attaccante Inter
La bocciatura è per il 2022 ma per le qualità che ha può riprendersi tutto con gli interessi nel 2023. Nell'anno che ci ha appena lasciati ha falllito tutti gli obiettivi. Al Chelsea cacciato a pedate, all'Inter tornato e mai entrato seriamente in condizione, al Mondiale si è notato solo per gli errori nell'ultima gara. Dopo un 2022 così, non potrà fare ancora così male nel 2023. Altrimenti sarebbe un grande flop per l'Inter ma soprattutto rischia di compromettere la sua brillante carriera. L'Inter ha bisogno, urgente, dei suoi gol. Come nell'anno dello scudetto quando poi scappò di nascosto ancora con le labbra sullo stemma dell'Inter.