Esonero Conte, che scontro con il Tottenham: la decisione è definitiva. Gli Spurs hanno racimolato un solo punto nelle ultime due partite
La fine del 2022 ha riservato un ultimo inatteso colpo di scena nel mondo del calcio, la crisi davvero clamorosa di una delle squadre inglesi più quotate: il Tottenham di Antonio Conte. Un pareggio e una sconfitta hanno segnato il ruolino di marcia degli Spurs alla ripresa della Premier League: due risultati che allontanano Harry Kane e compagni dal vertice della classifica, forse in via definitiva.
Nelle ultime sette gare di campionato il club londinese ha collezionato 4 sconfitte, l’ultima delle quali arrivata proprio nel giorno di Capodanno contro l’Aston Villa. Uno 0-2 casalingo che ha suscitato rabbia e amarezza tra i tifosi, che non hanno perso l’occasione di mettere sotto accusa i giocatori.
E proprio Conte, presentatosi in conferenza stampa al termine della partita contro i Villains, ha analizzato le ragioni di un rendimento così deludente della sua squadra nell’ultimo segmento di stagione. Un’analisi che non è affatto piaciuta ai vertici del club londinese, che proprio l’estate scorsa hanno investito sul mercato una cifra superiore ai 120 milioni di euro.
Esonero Conte, la resa del tecnico: “Impossibile vincere la Premier”
“L’anno scorso il miracolo è stato possibile perché abbiamo giocato solo una competizione con 12 o 13 giocatori che non si sono infortunati nelle ultime 15 partite. Abbiamo giocato con i migliori giocatori ogni partita e a tre partite dalla fine l’Arsenal era quattro punti sopra di noi”.
Gli infortuni e la lunga pausa mondiale sono le cause principali, secondo l’ex allenatore dell’Inter, di questa perdurante crisi di prestazioni e di risultati. Ma le lamentele di Conte lasciano spazio a una critica piuttosto decisa nei confronti del presidente del Tottenham Levy e delle mosse che la società ha compiuto in sede di mercato.
“Per arrivare a competere davvero contro squadre come Manchester City, Liverpool e Chelsea ogni stagione devi aggiungere due giocatori, ma due giocatori da 50 milioni di sterline, 60 milioni di sterline, 70 milioni di sterline. Così si acquistano elementi importanti che possono migliorare il livello della tua squadra. Ma è un processo lungo e graduale”.
Dichiarazioni forti, che non sono passate inosservate e non hanno fatto piacere al presidente del Tottenham. Spetterà al general manager degli Spurs, Fabio Paratici, ricucire uno strappo che rischia di avere pesanti conseguenze sul prosieguo della stagione. In questo momento è da escludere una rottura definitiva tra le parti, ma nulla si può escludere in futuro.
“Le persone pensano che arrivi e vinci – ha ribadito per l’ennesima volta l’ex tecnico di Juventus ed Inter -. Questo può succedere per una squadra abituata a vincere. Ma se non lo sei, devi creare i presupposti. E per farlo ci vuole tempo. Capisco i tifosi, ma la situazione è questa”.
Individuati i problemi, l’allenatore salentino indica la soluzione: “Adesso dobbiamo comprare forte, forte. Perché la situazione è questa, siamo lì ma in questo campionato puoi scivolare rapidamente se non sei preparato e umile. Paura? No, credo nel mio lavoro e nei miei giocatori. Ma non chiedetemi cose che non posso promettere perché crea solo illusioni. Io devo essere realista”.