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Calcio

Ultim’ora Juventus, mazzata tremenda per il club: ora è ufficiale

Ultim’ora Juventus, mazzata tremenda per il club: ora è ufficiale. Il 2022 si chiude con l’ennesima cattiva notizia, tifosi in allarme

A modo suo è una pagina storica in casa Juventus, perché segna la fine di una presidenza lunga e vincente come quella di Andrea Agnelli. Il suo ultimo atto ufficiale è stato quello di guidare l’assemblea degli azionisti della Juventus all’Allianz Stadium che ha approvato il bilancio 2021/2022.

Ultim’ora Juventus, mazzata tremenda per il club (Sportitalia.it)

Un’altra mazzata per il club che ha chiuso con una perdita di esercizio pari a circa 239 milioni di euro, approvata dal 99,6% dei presenti. Andando nel dettaglio delle voci, come ha fatto il portale specializzato Calcio e Finanza, ci sono state correzioni in corsa per adeguare le voci ai rilievi della Consob: in particolare erano -254,3 milioni nella versione precedentemente approvata del bilancio 2021/22 rispetto alla perdita di 226,8 milioni dell’esercizio precedente.

L’incremento nella perdita dell’esercizio è originato soprattutto da minori diritti televisivi e proventi media per 64,8 milioni per effetto del minor numero di partite di Campionato e UEFA Champions League rispetto all’esercizio 2020/2021.

La Juventus ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2022 con ricavi per 443,3 milioni di euro (in calo di circa il 7% rispetto al bilancio al 30 giugno 2021). Invece la riapertura degli stadi, parziale durante la stagione 2021/22, ha portato ricavi per 32,2 milioni di euro a fronte dei soli 7,7 milioni del 2020/21”

Ultim’ora Juventus, mazzata tremenda per il club: le ultime parole di Agnelli

L’intervento più atteso è stato ovviamente quello di Andrea Agnelli che ha anche spiegato la genesi delle sue dimissioni. “Non è stato facile perché ho sempre amato questo club. Mi sono impegnato al massimo per i risultati sul campo e fuori e sono stati anni straordinari. Ma al tempo stesso è stata una decisione che ho assunto convinto e in serenità, sulle motivazioni non mi dilungo perché sono note a tutti”.

Lui resta convinto di aver operato correttamente e che i rilievi mossi fino ad oggi siano ingiustificati e lo confermano le attente analisi degli esperti. Ecco perché “la società dovrà continuare a sostenere le nostre ragioni. Per questo, per attaccamento alla società, ho ritenuto di fare un passo indietro. Juventus viene prima di tutti e tutto”.

Agnelli e la vecchia dirigenza bianconera (Sportitalia.it

Quando alle critiche mosse da alcuni azionisti alle mosse di mercato, i loro direttori sportivi hanno sempre goduto della massima fiducia perché si trattava di esperti: “Quando uno scegli calciatori è della convinzione siano i migliori. Parlare di un calciatore 2-3 anni dopo è diverso, in quel momento c’erano Bonucci, de Ligt e Chiellini e quel giocatore non avrebbe visto il campo, ma questo non vuol dire che non abbia qualità”. Il calciatore in questione è il difensore argentino Romero, svenduto secondo molti.

Ultim’ora Juventus, a sorpresa interviene anche Luciano Moggi: per lui Calciopoli è una ferita aperta

A sorpresa però nell’assemblea è intervenuto lungamente anche Luciano Moggi, come piccolo azionista. Applaudito dalla platea, ha anche consegnato ad Agnelli un pacchetto con dentro una chiavetta Usb con dei files relativi a Calciopoli.

“Sono venuto per diversi motivi: capire sul bilancio della Juve perché sui giornali solo catastrofi, invece qui sento cose diverse. Poi voglio ringraziare Agnelli, perché nove scudetti non si vincono con facilità, sono cose che difficilmente si capiscono ma chi è dentro lo sa. La Juve vince perché ruba? Ma è assurdo, ha sempre vinto sul campo”.

Luciano Moggi e Pavel Nedved (Sportitalia.it)

Ha tirato ancora una volta cuori la storia dei passaporti e del caso Nakata-Roma e si è augurato che dopo la riapertura del caso plusvalenze, succeda lo stesso con Calciopoli. “Laa presidenza di Agnelli non è stata positiva, molto di più. Ha vinto tante coppe e non è mai facile vincere. Ricordatevi sempre le parole del presidente Gianni Petrucci: ‘Le squadre che vincono troppo fanno un danno al loro sport’”.

Federico Danesi

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