A Natale archiviato, quattro balle in simpatia. Prima cosa: se non hai urlato “ambo!” dopo l’estrazione del primo numero alla Tombola, non possiamo essere amici. Ci tenevo. Se l’hai urlato, prosegui pure.
Seconda cosa: se il complottismo non è stato protagonista in qualche modo del tuo cenone di Natale, allora non possiamo essere amici. È impossibile che anche tu non abbia un bis-cugino convinto che il pos sia il veicolo con cui si diffonde il covid, ma solo nella Russia di Putin e comunque “in America fa molto freddo, altro che riscaldamento globale”. Se anche tu hai questo bis-cugino, prosegui pure.
Terza cosa: se al cenone nessuno tra i parenti ha messo il sale sull’arrosto alla maniera dello chef scimunito che ha invaso lo stadio della finale, allora significa che vivi in una famiglia di persone normali e quindi, no, non puoi proseguire. Se invece sei stato tu a imitare lo chef del sale, allora prosegui.
Ci piacerebbe proseguire scrivendo solo puttanate a profusione, ma sta per partire un colossale giro di Mercante in Fiera e tocca restare concentrati.
Cose serie e, quindi, certamente meno interessanti.
Nel dì di Santo Stefano la Juve – o meglio, Exor – ha annunciato i nomi dei nuovi componenti del cda, da eleggere il prossimo 18 gennaio. Trattasi dei signori Gianluca Ferrero, Maurizio Scanavino, Diego Pistone e dei candidati cosiddetti “indipendenti” Fioranna Vittoria Negri e Laura Cappiello.
Se state pensando “ma cosa c’entrano con il pallone costoro?” avete centrato il punto: nulla. E non è affatto un male. Non staremo qui ad elencare le competenze di lor signori – sono tante -, sappiate solo che sui tratta di gente con i controcazzi (detto in francese), chiamata a mettere a posto una situazione non più sostenibile. Qualcuno molto più professionale del sottoscritto li chiamerebbe “tecnici”.
La decisione griffata Exor – e quindi Elkann – ha esattamente un doppio significato: da una parte l’azionista di maggioranza vuole dire a coloro che da settimane stanno spulciando i conti “siamo d’accordo con voi, stop alla gestione sconsiderata degli ultimi anni”, dall’altra ci si rivolge ai tifosi come a dire “dimenticatevi le spese senza senso, si torna all’antico”. E “antico” non significa per forza di cose “addio a i sogni di gloria”, anzi.
Andrea Agnelli ha dato il meglio non quando ha avuto massima disponibilità di denaro, semmai quando ha avuto massima disponibilità di idee e collaboratori capaci. Sono arrivati giocatori costati 4 soldi e hanno reso per milioni. Ecco, la Juve vuole (ma soprattutto deve) tornare a quel genere di gestione illuminata e il passaggio obbligatorio è proprio quello che porta ai severissimi “tecnici”. Poi sarà il tempo dei vari Del Piero e degli esperti “di campo”, ma solo dopo la doverosa restaurazione interna.
(Certi audaci urlano “ambo” anche dopo la quaterna, ma lì bisogna avere del pelo sullo stomaco oltre a anni e anni di esperienza. Proseguiamo).
Il resto sono quisquilie. Per dire, abbiamo rivisto Antonio Conte al mitico boxing day. Il suo Tottenham non è andato oltre il pari, e se anche il 2-2 è arrivato in ottima rimonta ci vien da pensare che l’ex ct sia incazzato come lupo del Tavoliere. E quando si incazza, Conte, “pretende”. Ecco, in un mercato – quello di gennaio – dove non girerà una lira (lo diciamo sempre, ma questa volta di più), gli Spurs provvederanno a servire almeno un paio di innesti al loro condottiero. Anche solo per garantirsi il “sì” sul rinnovo del contratto.
(Una perla di saggezza natalizia: “Diventi vecchio quando passi dall’aprire le buste al doverle farcire”. Proseguiamo).
Un paio di balle sulla questione Skriniar, il giocatore col contratto in scadenza ma “entro Natale avremo delle certezze in un senso o nell’altro” (cit. Il sottoscritto). Ecco, corcazzo. La nuova “dead line” è stata indicata per metà gennaio, ovvero prima della partenza dei nerazzurri per l’Arabia Saudita. L’offerta è sempre la stessa: 6 milioni + bonus, la richiesta decisamente più alta. Si lavora sui suddetti bonus nella speranza di trovare un complicato punto d’incontro. Inutile parlare di “pessimismo” o “ottimismo”, dipende solo dal giocatore: se ne farà una legittima (e sottolineiamo “legittima”) questione di soldi, allora non ci sarà partita; viceversa diventerà capitano di una squadra che ha contribuito a far tornare grande. E meriterà applausi in quantità (comanda sempre il soldo…).
(Io non ho mai visto nessuno mangiare i nervetti. Eppure li ho sempre trovati sul tavolo del cenone. A quintali. Il grande mistero dei nervetti. Proseguiamo).
È molto bello sottolineare il grande gesto di Georgina Rodriguez, compagna di cotanto Ronaldo. Nel momento di difficoltà del suo amato, Miss Cr7 sceglie di dare un segnale di solidarietà ai disoccupati come suo marito e gli regala una Rolls Royce da 350mila euro. Ovviamente spiattella la consegna sui social, ci mancherebbe. Una cosa come per dire: non pensate minimamente di essere come noi, neanche per sbaglio. Che classe, che meraviglia, che bollo auto.
(Ho vinto 8 euro con la carta del “calzolaio” al Mercante in Fiera. Ho esultato come Lele Adani alla Prima Comunione di Messi. Il Mercante in Fiera è il gioco del Diavolo e i nervetti sono il cibo di Belzebù. E questo è certo. Buon 27 dicembre, data del calendario troppo spesso maltrattata).