Ferrari, che frecciata: la rivelazione stronca i tifosi della scuderia di Maranello. Adesso si mette male.
Tutto sul 2023. La stagione di Formula 1 appena andata in archivio ha certificato, purtroppo per la concorrenza, il dominio incontrastato della Red Bull e di Max Verstappen. E la riduzione del budget cap decisa dalla Federazione Internazionale come sanzione per aver speso più di quanto si potesse non sembra in grado, almeno in teoria, di scalfirne l’egemonia.
La percezione di tutto il Circus delle quattro ruote è che il team di Milton Keynes abbia tutti i mezzi per conquistare il terzo titolo mondiale consecutivo, sia piloti che tra i costruttori. Ma in casa Mercedes e soprattutto in quella Ferrari l’idea di arrendersi prima di lottare non è minimamente presa in considerazione. Anzi, sia a Brackley che a Maranello si lavora 24 ore al giorno con l’obiettivo di mettere in discussione la supremazia dei Milton Keynes.
La maggioranza degli osservatori guarda con particolare attenzione a ciò che sta accadendo all’interno della scuderia modenese. C’è ovviamente grande curiosità per capire se e quanto il nuovo team principal scelto dal presidente John Elkann, il francese Frederic Vassueur, sarà in grado di incidere sul rendimento dei piloti Ferrari. Sia Charles Leclerc che Carlos Sainz sognano infatti di strappare il titolo mondiale dalle mani di Max Verstappen.
La scelta più importante che è stata fatta a Maranello nelle ultime settimane è l’avvicendamento al vertice della gestione sportiva. Le dimissioni annunciate e accettate di buon grado dalla proprietà, del team principal Mattia Binotto, hanno aperto la strada a una rivoluzione a trecentosessanta gradi.
L’addio del manager emiliano cresciuto in Svizzera che i vertici di Maranello hanno deciso di sostituire con l’ex boss dell’Alfa Romeo Frederic Vasseur, ha scatenato reazioni contrastanti tra i tifosi. C’è chi ha apprezzato la scelta di Elkann, contestando a Binotto l’incapacità mostrata dalla Ferrari di riuscire a competere sul lungo periodo con la Red Bull.
Molti appassionati e tifosi del Cavallino Rampante hanno però manifestato qualche perplessità, non essendo sicuri che l’ennesimo cambio al muretto rappresenti davvero la giusta ricetta per compiere il passo decisivo che manca verso l’agognata conquista del titolo Mondiale.
Ma anche tra i team rivali della Ferrari infuria il dibattito che ruota intorno alla scelta di John Elkann di ingaggiare Vasseur al posto di Binotto. Come ad esempio ha fatto Helmut Marko, storico consulente di casa Red Bull e braccio destro di Christian Horner nella gestione operativa del team.
Il manager austriaco, famoso per non avere troppi peli sulla lingua nelle sue analisi ma apprezzato conoscitore del motorsport e della Formula 1, ha infatti preso le difese di Binotto. Pur ammettendo che spesso la Ferrari è stata carente dal punto di vista strategico durante la stagione appena conclusa, Marko ha sottolineato le qualità professionali dell’ormai ex team principal di Maranello.
“Nel caso della Ferrari, non capisco bene il cambiamento – ha commentato Marko – considero Binotto un ottimo tecnico e politico. Era semplicemente sopraffatto dal suo compito. Ma sarebbe bastato dotarlo di un direttore sportivo che lo affiancasse in pista. Senza di lui la Ferrari è più debole”.
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