Ben ritrovati. Eccoci qui a raccontare alcune banalità assortite, perché è sempre bello mantenere le antiche tradizioni.
Ah, una precisazione: in barba a ogni buona regola giornalistica (e anche di buon gusto) qui si scrive in prima persona.
Come dite? Non si fa? Se a Messi hanno messo la mantellina alla premiazione e nessuno ha detto beh, allora significa che ormai ognuno può fare un po’ come gli pare.
Dieci cose a caso tanto per gradire.
1. La domanda “meglio Messi o Maradona?” è stucchevole come il brasato a ferragosto. E infatti la propongo con gioia. E rispondo pure. Diciamo così: Maradona è e sarà sempre “oltre”, ma il fatto che il quesito abbia finalmente un senso la dice lunga su quel che ha fatto Leo la Pulce. Non ieri, negli ultimi 15 anni.
2. Abbiamo assistito a una finale con in campo le due squadre più “preparate”, si sono sfidati i due giocatori più forti, entrambi hanno giocato a un livello stratosferico. Due conclusioni: 1) Argentina-Francia ha fatto un regalo enorme al malandato mondo del calcio. 2) Infantino ha più culo che capelli (come il sottoscritto, del resto).
3. Macron che a giochi fatti va nello spogliatoio dei galletti a fare il discorsetto e “vivlafrans!”, con i giocatori che lo osservano come per dire “senti, fai in fretta ad acchiappare consensi che dobbiamo soffrire tra di noi”, è stucchevole come il brasato a ferragosto di cui sopra.
4. I voti di Lautaro Martinez nella finale di Doha vanno da 4.5 a 7 pieno. Ha sbagliato alcune conclusioni, è vero, ma è stato stra-decisivo in occasione del 3-2 firmato Messi e, in generale, il suo ingresso ha dato la sveglia agli argentini. Scudetto, Coppa America, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Mondiale in meno di tre anni. Mica male il Toro.
5. Mbappé è già il giocatore più forte del mondo. Lo sa lui, lo sa anche Messi. Per questo Messi è stato immenso: ha sfruttato l’ultima possibilità prima che la natura aumenti fisiologicamente il distacco tra i due. Il francese è destinato a vincere una manciata di palloni d’oro e, su questo, scommettiamo serenamente.
6. Pare che Maignan abbia ancora bisogno di tempo per riprendersi la porta del Milan, pare che i rossoneri stiano pensando a Sportiello da subito. Stiamo parlando del miglior portiere della passata stagione per distacco. “Beh, ma alla fine cosa vuoi che sia, parerà un altro…”. Chiedetelo all’Argentina quanto conta il portiere.
7. I tifosi della Juventus si sono goduti un Di Maria sontuoso. Ecco, ora sperano che un pizzico di quella magia finisca nello spogliatoio di chi gli paga lo stipendio. Giustamente.
8. Tra i giocatori, gli allenatori e i semplici tifosi, sono in aumento i fan del Mondiale autunnale: “Rifacciamolo!”. Qui il mio personalissimo commento tecnico: colcazzo, il Mondiale senza grigliata non è Mondiale. “Ma almeno i giocatori arrivano al top della forma”. Eh, vediamo come affrontano la seconda parte del campionato e ne riparliamo…
9. L’altra sera, subito dopo la Finalissima, la Rai ha mandato in onda l’ennesima puntata della BoboTv, il programma Twitch con Vieri, Ventola, Cassano e Adani che, francamente, nel corso della rassegna non ha rubato l’occhio. La Rai sperava di dare una nota pop alla sua programmazione e ha pagato lor signori (anzi, lo abbiamo fatto noi) per animare il palinsesto. Fin qui tutto bene – si fa per dire – se non fosse che l’ultimo atto è andato in scena in vergognosa versione registrata: zero riferimenti alla partita, tanta retorica su quanto sia forte Messi, altre banalità assortite. Se avesse vinto la Francia, banalmente, avrebbero cambiato “cassetta”. Ecco, va bene tutto, ma la presa per il culo potevano serenamente risparmiarcela.
10. In settimana ci hanno lasciato due colonne del nostro calcio, una più vicina al prato dei campi e l’altra più vicina al piombo dei giornali. Entrambi a modo loro sono stati celebrati e, banalmente, se lo sono stra-meritato per un motivo semplicissimo: nel loro mestiere hanno dato tutto e lo hanno fatto a livelli superiori. Ciao Sinisa, ciao Mario.
E anche questo Mondiale…