Eredità Maradona, prezzo folle per un cimelio: la conferma è ufficiale. Un altro pezzo di storia va ad un collezionista privato
Diciamolo chiaramente: oggi, in epoca Var, una scena di questo tipo non sarebbe più possibile e finirebbe in pochi secondi tutta la magia del calcio. Perché Diego Maradona è passato alla storia anche per un gesto, quel gol di mano contro l’Inghilterra nei quarti dei Mondiali ’86. Un mito che rivive adesso in un’asta.
La casa d’aste Graham Budd Auctions, a Londra, ha infatti battuto il pallone ufficiale di quella partita che consentì all’Albiceleste di proseguire il suo sogno vero il secondo Mondiale. E quell’oggetto iconico, che fa parte dell’eredità Maradona anche se non gli è mai appartenuto, è stato aggiudicato ad un prezzo folle.
Due milioni di sterline, cioè poco più di 2,4 milioni di euro, per l’Adidas Azteca protagonista di una partita del secolo. Quella della ‘Mano de Dios’ che ha ispirato scrittori e registi. Molto pensando che stiamo parlando solo di un pallone. Poco se confrontato alla maglia che Diego aveva indossato in quella gara, battuta all’asta lo scorso maggio per 7,1 milioni di sterline (quasi 9 milioni di euro).
Da allora il pallone era sempre rimasto nelle mani dell’arbitro di quella partita, il tunisino Ali Bin Nasser. Negli anni successivi aveva confessato di non essersi affatto accorto di quel gesto, come in fondo tutto il pubblico della stadio. “Ho chiesto al mio guardalinee la conferma della validità del gol e lui corse senza esitazioni verso il centro del campo”. Ora però ha deciso di condividere quel cimelio, dietro un ottimo prezzo.
In fondo però qualcuno ha pure dimenticato che in quella stessa giornata Maradona aveva regalato un’altra perla, questa volta vera. Settanta metri di corsa palla al piede, scartando 5 avversari compreso il portiere Shilton, per la rete del raddoppio.
Il nome del campione argentino però torna di moda in queste ore anche per un altro grande evento. DAZN infatti ha confermato l’arrivo sulla sua piattaforma del documentario ‘Maradona: The Fall‘.
Un film DAZN Originals, diretto da Angus Macqueen (già vincitore di un Emmy Award) che racconta una pagina rimasta per certi versi inedita. Quella del controverso caso di doping che fermò Diego Maradona, tornano a vestire la maglia dell’Argentina, ai Mondiali del 10994 negli Stati Uniti.
Per questo ci sono interviste esclusive e diversi approfondimenti con i personaggi più importanti in qualche modo coinvolti nella vicenda. Comel’ex segretario generale della FIFA Sepp Blatter, poi diventato presidente, che Maradona ha sempre considerato il suo nemico numero uno. Ma anche i compagni di quell’avventura, Claudio Caniggia e Gabriel Batistuta e lo staff medico argentino.
Così lo presenta il regista. “Un genio imperfetto, un uomo che dice di essere tornato al top della forma ma che sembra totalmente fuori controllo, devastato dai demoni e in preda alle droghe. Una leggenda sull’orlo del declino. Come sempre, quando si tratta di Maradona, quello che si vede non è sempre il quadro completo”.
“Attaccare tutti insieme e difendere tutti insieme. È un obbligo, non un’opzione”. Chiaro e categorico,…
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