Jannik Sinner, la confessione più dolorosa: “Questa scelta mi ha fatto male”. La stagione 2022, dopo la rinuncia alla Coppa Davis, è finita
Un anno fa era arrivato a Torino da riserva ma, complice l’infortunio di Matteo Berrettini, c’è stato gloria in campo anche per lui. Ora Jannik Sinner è tornato alla Nitto ATP Finals solo come spettatore perché il finale di stagione gli ha riservato amarezze.
La qualificazione al Masters gli era scappata da tempo, nonostante abbia provato con un ribaltone finale a rientrare tra gli otto che stanno giocando al PalaAlpitour. I motivi son o in parte tecnici, ma soprattutto fisici perché il 22enne altoatesino è stato spesso frenato dal fisico.
Ecco perché le prossime settimane saranno piene di riflessioni importanti sul presente e sul futuro. Ora che il suo staff è definito in tutti i dettagli e l’era Piatti archiviata, può lavorare per un 2023 da favola e da primi cinque al mondo.
Jannik Sinner, la confessione più dolorosa: rinunciare è stata dura
Intanto però dopo l’esclusione alle ATP Finals ha dovuto anche rinunciare alla fase finale della Coppa Davis a Malaga, con l’Italia che poteva essere una delle favorite. A Torino Sinner ha spiegato di averne parlato subito con il capitano azzurro Volandri e poi ha scritto nella chat in cui ci sono anche gli altri compagni.
Ora farà il tifo per l’Italia ma dovrà seguire le partite da spettatore. “Questa scelta mi ha fatto male – si legge sul sito di Eurosport – ma non potevo fare altrimenti perché è una questione di salute. Comunque l’Italia deve crederci, abbiamo un ottimo team e speriamo di riuscire a battere gli Stati Uniti”.
Più in generale la questione infortuni è delicata perché sta limitando tanto lui quanto Berrettini. Jannik spiega che non è tanto un problema ritirarsi da un torneo, quando non avere continuità nel lavoro di tutti i giorni perché il tennis rimane la sua passione.
L’ultima partita l’ha giocata nel Masters 1000 di Parigi-Bercy con la mano che gli ha presentato il conto. Dopo ha staccato completamente perché tanto sapeva di non poter venire a Torino da giocatore e il controllo del 10 novembre scorso gli ha confermato di doversi fermare.
“Quando il dito andrà meglio riprenderò a giocare a tennis, il problema è all’indice della mano destra e onestamente all’inizio non pensavo nemmeno fosse così brutto. Invece poi più andavo avanti più lo sentivo”.
Jannik Sinner, la confessione più dolorosa: ha già fatto i programmi per il 2023
Con la racchetta appesa temporaneamente al chiodo, per lui è già tempo di bilanci in una stagione che gli ha regalato gioie clamorose, come a Wimbledon, ma anche sofferenze.
Qualche giorno fa Nole Djokovic ha ricordato a tutti che Sinner è stato ad un punto da battere Alcaraz agli US Open e molto probabilmente con quel successo avrebbe anche portato a casa lo Slam. Lui che ne pensa? “Difficile, poi avrei avuto Tiafoe in forma e la finale con Ruud che sarebbe stata altrettanto complicata Sicuramente il livello a cui abbiamo giocato era altissimo. Mi servirà però per le partite dell’anno prossimo”.
Intanto ha già fatto i programmi per il 2023. Non giocherà la United Cup in Australia con la Nazionale e il suo primo torneo ad Adelaide. Non a caso, perché quella è anche la città natale di Darren Cahill, il suo nuovo allenatore.