Clamoroso Mourinho, a giugno addio alla Roma: ormai non ne può più. Le dichiarazioni del tecnico lasciano intendere la volontà di cambiare aria
Una squadra senza identità e senz’anima. L’ultima Roma di Josè Mourinho del 2022 ‘ammirata‘ domenica pomeriggio allo stadio Olimpico nel match contro il Torino è tutto il contrario di ciò che i tifosi potevano aspettarsi in questo primo segmento di stagione.
Dopo un avvio promettente, i giallorossi si sono spenti con il passare delle settimane fino ad offrire prestazioni inquietanti. A dir poco allucinanti soprattutto le ultime tre contro Lazio, Sassuolo e Torino, gare fondamentali in cui la Roma ha prodotto quasi nulla.
Solo con l’ingresso di Paulo Dybala a venti minuti dalla fine del match contro i granata di Juric la squadra giallorossa ha ritrovato in parte smalto e imprevedibilità. Troppo poco per poter ambire a qualche obiettivo di prestigio, come ad esempio la qualificazione alla prossima Champions League.
Anzi, la netta sensazione è che nella seconda parte della stagione che avrà inizio a gennaio 2023 per capitan Pellegrini e compagni le difficoltà e i problemi non faranno che crescere, in virtù della riconquistata competitività delle principali avversarie.
La possibilità che Napoli, Milan, Juventus e Inter facciano un campionato a sè lasciando le briciole alle presunte rivali è un’opzione decisamente concreta.
Per competere realmente con le grandi, la Roma avrebbe bisogno di una robusta campagna di rafforzamento in sede di mercato. Ma il club giallorosso, alle prese con un rigoroso piano di risanamento dei conti, non può permettersi grandi investimenti.
E forse è proprio questo a cui Mourinho ha fatto riferimento nelle dichiarazioni successive alla sfida contro il Torino.
“In questa pausa per i mondiali dobbiamo fare delle riflessioni, anch’io dovrò farlo così come tutti dentro la Roma. Rifletterò e farò tutta l’autocritica che serve“. A cosa si riferisse in particolare lo Special One con questa sua affermazione non è dato sapere con certezza.
Di certo si sa che il tecnico di Setubal è tutt’altro che entusiasta dello scenario attuale e anche delle prospettive a medio termine. Mourinho è da sempre abituato ad allenare grandi giocatori, o comunque elementi di primo piano.
Vorrebbe continuare a farlo anche a Roma, ma evidentemente sa che per varie ragioni i suoi progetti non sono allo stato attuale realizzabili.
Per questo sta pian piano prendendo corpo l’eventualità di un addio di Mourinho alla Capitale a giugno 2023, dunque con un anno di anticipo sulla naturale scadenza del contratto che lo lega al club giallorosso.
Il presidente della Roma, Dan Friedkin, finora non si è esposto sull’argomento. E nessuno sa esattamente come potrebbe reagire di fronte alla richiesta dello Special One di salutare la Città Eterna tra poco più di sei mesi.
Se consideriamo impossibile che l’imprenditore americano possa accontentare Mourinho nelle sue richieste di mercato, lo scenario più probabile è proprio quello di una rescissione consensuale del rapporto tra il tecnico lusitano e la Roma. Mai come in questo preciso istante si ha la sensazione di un distacco sempre più marcato tra il club e lo Special One.
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