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Calcio

Il Mondiale si avvicina: top player sotto pressione, interviene la famiglia

L’avvicinarsi del Mondiale in Qatar fa cresce la pressione sulle spalle della stella del calcio: anche in famiglia non si parla d’altro.

Per uno dei nomi più attesi della competizione più attesa del mondo del calcio la presione era già altissima, l’avvicinarsi inesorabile dell’inizio del Mondiale la sta ulteriormente aumentando: anche in famiglia l’argomento è solo quello.

Lo stadio Lusail Iconic, dove si terrà la finale di Qatar 2022 [Credit_ Pixabay] – Sportitalia.com
Manca ormai pochissimo tempo e il via ad uno dei Mondiali più discussi della recente storia calcistica avrà il suo via ufficiale. Con il diminuire del tempo al primo fischio d’inizio, quello della gara tra Qatar ed Ecuador, crescono in maniera inversamente proporzionale le polemiche. Dalla mancanza del rispetto dei diritti umani nella nazione ospitante, con anche le ultime dichiarazioni dell’ambasciatore del Mondiale Khalid Salman a peggiorare tutto, alla questione degli operai morti durante la costruzione degli stadi, le premesse per l’evento qatariota non sono delle migliori.

Da un punto di vista sportivo le cose non sono di certo migliori. La necessità di restringere la prima fase della stagione ha portato ad evidente sovraccarico di partite il quale, come del resto inevitabile, ha condotto ad un’infinita serie di infortuni che stanno escludendo dal Mondiale tantissime star o che, in alcuni casi, stanno comunque portando le squadre ad avere situazioni decisamente poco chiare in rosa.

L’unica costante sembrano esser quei giocatori che sin dal termine del Mondiale in Russia del 2018 erano indicati come i più attesi, proprio per uno di loro in particolare la pressione è alle stelle ed anche in famiglia non si parla d’altro.

Win or go home, per qualcuno questo Mondiale sa di ora o mai più

Ronaldo e Messi, la questione, come ormai da 15 anni a questa parte, si risolve in un duello tra questi due giocatori. Le carte d’identità parlano chiaro, l’età di questi due fenomeni senza tempo impone che quella in Qatar sarà l’ultima grande occasione di portare a casa la più ambita delle coppe, l’ultimo treno per entrare una volta di più nella leggenda.

Il sogno di una finale tra Argentina e Portogallo, con conseguente scontro frontale tra i due pesi massimi, viaggia nelle menti di tutti i tifosi da ormai diversi mesi eppure, a giudicare dalle diverse opinioni a proposito del Mondiale, uno dei due ha molta più pressione dell’altro e questo è Lionel Messi: a confermare ciò ci ha pensato lui stesso raccontando un simpatico aneddoto familiare.

Leo Messi, stella dell’Argentina [Credit: ANSA] – Sportitalia.com
“A casa mio figlio Thiago guarda di continuo i video della Nazionale ha raccontato il fenomeno dell’Argentina che ha poi aggiunto: “Mi sta mettendo una pressione incredibile”. Certo, il piccolo Thiago non è l’unico, dalle parti di Buenos Aires sono in tanti a chiedere alla Pulce di riportare quel trofeo che manca ormai dal 1986 e di raggiungere così l’Olimpo dov’è seduto Diego Maradona.

La pressione per Messi non è mai stata un problema se non proprio con la Nazionale. Il suo rapporto altalenante con l’albiceleste non è una novità ma la Copa America vinta nella scorsa estate da decisamente una marcia in più al gruppo, proprio quella spinta che, forse, manca ancora all’eterno rivale.

Messi sotto pressione, ma anche per CR7 il Qatar ha un sapore diverso

Cristiano Ronaldo, stella del Portogallo [Credit: ANSA] – Sportitalia.com
Inutile girarci attorno, la sfida a distanza in Qatar sarà tra questi due eterni campioni e chi vincerà, se uno dei due dovesse riuscirci, sarà per sempre ricordato come migliore dell’altro, o almeno si avvicina sensibilmente a questo traguardo.

Se per Messi la pressione è, anche per questo, a livelli mai raggiunti prima, anche Ronaldo deve fare i conti con le aspettative e non solo. La stagione no con lo United lo obbliga a doversi riscattare in Qatar ma la possibile non eccelsa condizione rischia di condizionarlo e non poco. Quello che si avvicina sarà dunque un novemebre (e dicembre) molto rovente, come mai è stato prima nel mondo del calcio.

Alessandro Lisi

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