Diego Maradona, arriva la svolta tanto attesa: a Napoli possono festeggiare! Una svolta importante per tutti i tifosi partenopei
La società azzurra potrà finalmente esporre senza remore l’immagine del “Pibe de Oro” sulle proprie maglie di gioco. E’ arrivata la sentenza del Tribunale a dar ragione al club di De Laurentiis.
Il legame tra Maradona e Napoli è inscindibile. Ancora oggi, durante le partite interne degli Azzurri, un coro per Diego non si nega mai. Quello che ha rappresentato il riscatto sportivo e non negli anni ’80, è ben altro che un semplice simbolo calcistico. “El Pibe de Oro” è stato più importante di un politico, di un condottiero, di una guida.
Una bandiera da seguire e sventolare, da mostrare orgogliosamente al resto d’Italia, ammaliata dalle sue gesta divine sul rettangolo verde. La conquista dei due Scudetti, della Coppa Uefa del 1989 e del rispetto di tutte le più grandi squadre europee è una cosa che non ha prezzo e non ha età.
Non è un caso che lo Stadio San Paolo si chiami oggi Stadio Diego Armando Maradona, con una mozione popolare che è seguita immediatamente alla morte del “Diez”. Da quel 25 novembre 2020 i napoletani hanno qualcosa in meno, come tutto il mondo del calcio.
Oltre ad onorare il suo ricordo con una bellissima statua, posizionata all’ingresso dell’impianto di Fuorigrotta, il Napoli aveva anche deciso lo scorso campionato di realizzare delle magliette che portavano il volto di Diego in bella vista.
Dopo aver sottoscritto un regolare contratto con Stefano Ceci, legale rappresentante della Diez Fze di Dubai, che aveva ottenuto i diritti direttamente da Diego prima della sua morte, il club di De Laurentiis pensava di essere apposto.
A mettergli il bastone fra le ruote erano stati poco dopo i familiari del numero 10 più famoso della storia del calcio.
A fine settembre il giudice monocratico del Tribunale di Napoli, Paolo Andrea Vassallo aveva negato a Ceci “ogni ulteriore utilizzo dell’immagine di Diego Armando Maradona“. Inoltre aveva autorizzato Jorge Sebatian Baglietto, l’uomo scelto dai familiari per amministrare la successione, a un sequestro conservativo su tutti i beni e crediti di Stefano Ceci. Il tutto fino al raggiungimento del tetto di 150mila euro.
La controversia giudiziaria, legata ai danni di immagine secondo i parenti di Diego, sull’esposizione del suo volto sulle maglie del Napoli, era proseguita per diversi mesi. Il disegno della divisa da gioco, realizzata dall’architetto Giuseppe Klain, aveva portato ad un grande appeal sul mercato, con la vendita di circa 6mila capi, al prezzo di 150 euro cadauno, per un totale di 900mila euro.
Ceci però aveva ceduto la licenza di commercializzazione dell’immagine di Maradona per le suddette casacche per un corrispettivo di soli 22.500 euro.
Il giudice aveva definito questo contratto: “Lesivo delle aspettative patrimoniali” che gli eredi hanno in relazione allo sfruttamento dell’immagine di Maradona. Diego è stato definito dalla controparte in causa come: “Un simbolo planetario del calcio, riconosciuto e riconoscibile in tutto il mondo, il cui valore economico appare di notevole portata, quasi inestimabile”.
Adesso però, a distanza di un paio di mesi, la decisione del Tribunale di Napoli ha dato ragione al club partenopeo, cosa che porterà nuovamente all’esposizione della tanta agognata immagine del campione di Villa Fiorito.
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