“Lui è la fotocopia di Nibali da giovane”: i tifosi tornano a sognare. Momento delicato per il movimento italiano, ma c’è una speranza
Che cosa hanno in comune Marco Pantani e Damiano Cunego, Fabio Aru e Vincenzo Nibali? Hanno vinto tutto, o almeno tanto in particolare nelle cose a tappe. Ma tutti loro hanno anche avuto a guidarli dall’ammiraglia Beppe Martinelli, uno dei veterani tra i direttori sportivi italiani.
Tra Mercatone Uno, Saeco e Astana il manager bresciano ha plasmato diversi campioni che anche grazie ai suoi consigli sono riusciti a diventare big del ciclismo. Quindi chi meglio di lui per fare un bilancio della stagione appena finita e per guardare al futuro?
Lui che è stato l’angelo custode di Nibali negli ultimi dieci anni, anche se con una pausa nella Bahrain-Victorius, sa che l’addio dello Squalo rappresenta un punto di svolta. L’Italia non ha uomini per le corse a tappe e dopo il ritiro improvviso di Sonny Colbrelli fermato dai suoi problemi cardiaci scarseggiano anche quelli per le classiche.
“Lui è la fotocopia di Nibali da giovane”: l’investitura di Beppe Martinelli è chiara
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, Beppe Martinelli ha mostrato comunque un certo ottimismo anche se pure lui si rende conto che altri nazioni sono più avanti. Raccogliere il testimone di un grandissimo come Nibali non sarebbe facile per nessuno, quindi dobbiamo aspettare.
“Un erede di Nibali poteva essere Giulio Ciccone, ma ha perso già troppo tempo e ha dimostrato di essere più da tappe che da classifica. Dico Filippo Zana e Antonio Tiberi. Zana è più esperto, ha 23 anni, è il campione italiano”.
Zana dalla prossima stagione farà il salto nel World Tour passando dalla Bardiani-CSF alla BikeExchange e sicuramente avrà un programma che lo farà crescere. Ma se deve scommettere qualcosa, lui è pronto a puntare su Tiberi e non solo perché ha ancora 21 anni.
“Corre nella Trek di Guercilena, un manager che sa come far crescere i giovani. Lui è la fotocopia di Nibali da giovane, anche la faccia gli assomiglia. Ci vuole tempo”. Invece per le classiche potrtebbe essere l’anno giusto di Filippo Ganna, l’uomo giusto per la Sanremo ma anche la Parigi-Roubaix e il Giro delle Fiandre.
Vincenzo Nibali indica il suo erede anche se non sarà facile: i giovani hanno bisogno di tempo
In effetti anche Vincenzo Nibali, che è pronto per cominciare la sua nuova carriera come consulente della nuova squadra creata insieme a Douglas Ryder, la Q36.5 con licenza svizzera punta su Tiberi.
Lo ha detto di recente a ‘Il Messaggero’: “Ci sono tanti giovani che stanno emergendo: sono molto curioso di capire come evolverà Andrea Bagioli, che è un ragazzo molto interessante. Negli ultimi anni ho corso anche al fianco di due giovani come Giulio Ciccone e Antonio Tiberi, che in questa stagione ha raccolto qualche buon risultato. Bisogna vedere come maturerà, se come cronoman o come uomo da corse a tappe: in fondo ha solo 21 anni e dobbiamo dargli tempo”.
Tiberi, originario di Frosinone, è andato fortissimo sia tra gli Allievi che negli Juniores, La ciliegina è stata il titolo mondiale a cronometro nel 2019 a Innsbruck. dal 2021 è professionista e quest’anno ha vinto una tappa al Giro dell’Ungheria. Ancora poco, ma è destinato a crescere.