Lutto nello sport italiano, morto un grandissimo campione: ha vinto 8 scudetti! E’ stato in grado di portare a casa anche la Coppa dei Campioni
Se ne va all’età di 81 anni Giandomenico Ongaro, una delle stelle dell’Olimpia Milano imbattibile negli anni ’60. Nel 1966 conquistò il massimo successo in Europa, dopo un dominio incontrastato in Italia.
Il basket italiano si sta godendo ora l’esplosione di un campione come Paolo Banchero, destinato al premio Rookie of the Year in NBA e prima scelta assoluta al Draft 2022. Il 19enne nativo di Seattle, ma con cittadinanza tricolore, deve ancora compiere la sua scelta definitiva in fatto di Nazionale, con i vertici della FIP che lo stanno pressando per aggregarsi ai colori azzurri.
Nonostante il talento sconfinato (prosegue al ritmo di quasi 30 punti a partita), Banchero non è l’unico italiano ad essersi imposto in America. Prima di lui abbiamo avuto Andrea Bargnani, Marco Belinelli (l’unico ad aver vinto un anello), Danilo Gallinari e più recentemente anche Datome e Fontecchio. C’era un periodo, però, dove i cestisti nostrani adoravano poter vincere tutto solo nei propri confini, in cui diventavano delle proprie leggende.
E’ il caso di Giandomenico Ongaro, che purtroppo ci ha lasciato nei giorni scorsi all’età di 81 anni.
Lutto nello sport italiano, si è spento all’età di 81 anni Giandomenico Ongaro
Ongaro è stato uno dei grandi protagonisti dell’Olimpia Milano. La squadra più titolata del nostro Paese, che ha conquistato ben 29 scudetti, 8 Coppe Italia, 4 Supercoppe e, a livello internazionale, 3 Coppe dei Campioni e 3 Coppe delle Coppe, 2 Coppe Korac e una Coppa Intercontinentale, è stata la sua casa a lungo.
Subito dopo il periodo di Sandro Gamba, quando arrivò lo storico sponsor Simmenthal sulle maglie, Giandomenico Ongaro indossava con orgoglio il suo numero 13. Con quella maglia portò a casa ben 8 scudetti e la grande Coppa dei Campioni del 1966, la prima per Milano.
Già due anni prima, nel ’64, quando l’Olimpia raggiunse la semifinale europea perdendola contro il Real Madrid, “Giando“, come era soprannominato nell’ambiente, era una delle colonne portanti della squadra. Lui assieme a Pieri, Riminucci, Vianello e Vittori, costruì l’ossatura di quel gruppo vincente, a cui si aggiunsero subito dopo anche talenti del calibro di Masini e Iellini.
Giandomenico Ongaro, uno dei protagonisti della grande Olimpia Milano: salì sul tetto d’Europa nel 1966
Il suo primo titolo in Serie A risale al 1957 cui ne seguirono altri sette fino al 1968. Erano gli anni della Milano imbattibile, sia per quanto concerne la pallacanestro che il calcio. Basti pensare che tra Milan e Inter, tra il 1962 e il 1969 arrivarono ben 4 Coppe dei Campioni (due a testa), oltre ad una lunga serie di scudetti.
Ongaro ebbe ovviamente anche il suo spazio in Nazionale, dove mise insieme cinque presenze ufficiali; un numero non banale se consideriamo gli impegni molto più diradati rispetto ai giorni d’oggi. Dopo essere venuto fuori dalle giovanili biancorosse, Giandomenico Ongaro ha dedicato praticamente tutta la sua carriera ai colori dell’Olimpia Milano, affiancando allo sport anche una formazione universitaria. Laureatosi in ingegneria, ha lavorato per oltre 20 anni in America, subito dopo il ritiro dal parquet.
Nel giorno dei suoi 80 anni, il club lo omaggiò con la maglia personalizzata con il numero 80, che venne a ritirare al Palazzetto. Anche quanto venne ritirata la maglia di Sandro Gamba, suo grande amico e compagno, lui c’era.