L’australiano Nick Kyrgios è tornato in tribunale per affrontare un’accusa di diffamazione da parte di uno spettatore di Wimbledon
Un anno davvero straordinario per Nick Kyrgios. Un trofeo a Washington. A un passo dal sogno con la finale di Wimbledon. Ma anche alle prese con non poche problematiche: in particolare di ordine legale.
Oltre al noto processo che lo ha visto coinvolto alcune settimane fa per le accuse della sua ex fidanzata (violenza domestica) e che proseguirà dopo che i suoi legali hanno chiesto una perizia psichiatrica sul loro assistito, il bad boy australiano del tennis è di nuovo comparso nell’aula di un tribunale.
Nick Kyrgios, di nuovo in tribunale
Stavolta l’accusa era di diffamazione. E si riferisce alla finale di Wimbledon contro Novak Djokovic quando Kyrgios si rivolse all’arbitro dicendo di essere stato infastidito da qualcuno del pubblico che gli parlava durante lo svolgimento dei punti. Quando l’arbitro gli ha chiesto di identificare la persona, Kyrgios ha indicato una donna, dicendo… “è quella là, quella che sembra ubriaca dopo avere bevuto 700 drink”.
Inutile sottolineare che la frase, pronunciata in diretta e in mondovisione ha avuto enorme risalto provocandogli una nuova bega legale.
Accordo e donazione volontaria
Perché la spettatrice, una 27enne di nome Anna Palus, vistasi indicata e inquadrata dalle telecamere, ha interpretato nelle parole di Kyrgios gli estremi di una diffamazione. E ha querelato il tennista definendo le sue accuse “ingiustificate e infondate” per chiedere i danni il cui compenso sarebbe stato devoluto in beneficenza.
In realtà, evitando altri processi e spese legali, gli avvocati di Kyrgios hanno convinto il tennista a trovare un accordo extragiudiziale. Che è stato firmato ieri sulla base di una donazione di 20mila sterline, circa 23mila euro al Great Ormond Street Hospital Charity, un ente di beneficenza scelto dalla signora Palus.
Kyrgios ha pubblicato una nota con la quale si è scusato dell’accaduto ammettendo che la sua frase fosse infelice e ingiustificata: “La questione è chiusa, e non farò altri commenti su quanto accaduto”.