Clemente Russo, l’annuncio è pieno di rabbia: “Avevo vinto!”. Il grande rammarico dell’ex peso massimo campione del mondo dei dilettanti
E’ stato senza alcun dubbio uno dei più grandi interpreti della boxe dilettantistica italiana di sempre. Del resto il palmares di Clemente Russo parla chiaro: l’ex pugile napoletano ha conquistato due titoli mondiali tra i pesi massimi e due argenti olimpici.
Una carriera ad altissimi livelli quella del 40enne ex pugile casertano che nel corso degli anni si è distinto anche, se non soprattutto, per le tante iniziative legate allo sport di grande impatto sociale soprattutto sul territorio.
L’ex peso massimo di Marcianise si è ritirato nella passata stagione dopo aver visto sfumare il sogno di partecipare alla quinta Olimpiade, quella di Tokyo del 2021. Va detto a tal proposito che i criteri di qualificazione sono stati completamente falsati dalla pandemia.
La Federazione internazionale ha infatti cancellato tutti i tornei che mettevano in palio i pass per Tokyo, affidandosi per intero ad un ranking mondiale dove Clemente Russo non occupava le prime posizioni.
Per la stessa ragione era rimasto ingiustamente escluso dai giochi olimpici giapponesi anche anche Aziz Abbes Mouhiidine, attuale dominatore tra i pesi massimi.
Nonostante il ritiro dall’attività agonistica, il legame tra Clemente Russo e la boxe resta inscindibile. Attualmente è impegnato come allenatore alla ricerca di giovani talenti, ma va lodato anche l’impegno in un’iniziativa a sfondo benefico.
La sua discussa partecipazione a un reality televisivo come L’Isola dei Famosi non lo ha distolto dai suoi nuovi impegni lavorativi e di beneficenza legata allo sport.
“Non mi sento di aver mai smesso davvero perché continuo comunque ad allenarmi in maniera costante, come se stessi continuando a fare una preparazione agonistica a tutti gli effetti, sia per me che per le persone intorno”.
La boxe resta la passione più grande per Clemente Russo: “Per fortuna non sono uscito totalmente da quel mondo: la mia esperienza con il mondo del pugilato e come capitano adesso la metto a servizio della Nazionale e dei giovani“.
E anche in una carriera costellata di successi, Russo conserva intatto il rimpianto per una finale persa: “Quella ai giochi di Pechino 2008: contro Chakhkiev non avevo perso. Nel 2012 invece contro Usyk avevo perso, anche se di poco, è stato ‘più facile’ accettare la sconfitta”.
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