Terribile lutto in casa Ferrari: è morto uno storico volto di Maranello. Scompare uno dei grandi protagonisti della Formula Uno
La Ferrari perde uno dei suoi uomini più rappresentativi, uno di quelli che ha contribuito a renderla grande e vincente. Per vent’anni, dal 1962 al 1984 con una pausa di due stagioni, è stato il direttore tecnico del reparto corse e sotto la sua gestione sono arrivati quattro titoli piloti e sette costruttori.
Ingegnere dalle tante innovative, il suo nome è legato soprattutto ai trionfi della Ferrari negli anni ’70, ai due mondiali conquistati da Niki Lauda nel 1975 e nel 1977 e da quello vinto dal sudafricano Jody Scheckter nel ’79.
Stiamo parlando di Mauro Forghieri, l’Ingegnere con la I maiuscola, modenese purosangue e prezioso collaboratore di Enzo Ferrari.
Fu proprio negli anni della gestione di Forghieri che il team di Maranello iniziò a contrastare in Formula 1 l’egemonia delle scuderie anglosassoni, incontrastata fino a metà degli anni sessanta.
Mauro Forghieri se n’è andato oggi a 87 anni, portando a termine un’esistenza ricca di emozioni, successi, qualche delusione e anche la tragedia di un figlio morto a poco più di quarant’anni.
Per oltre un ventennio il suo nome ha fatto rima con Ferrari: di fatto è stato lui ad inventare il ruolo del cosiddetto team principal.
Ferrari in lutto: Maranello piange per Forghieri
Nato a Modena nel 1935, Mauro Forghieri entrò in Ferrari da neolaureato nel 1962: resosi conto delle sue capacità, Enzo Ferrari lo promosse a capo del reparto corse e nel giro di qualche anno a Maranello arrivò la svolta.
A metà degli anni settanta la Ferrari iniziò a vincere sbaragliando la concorrenza. La famosa e celebrata 312T che consentì a Niki Lauda di stravincere il Mondiale del 1975 è ancora oggi considerata una delle macchine più geniali e innovative nella storia del Circus della Formula 1.
Dopo Lauda, l’ultimo grande piloto con cui Forghieri stabilì un rapporto di reciproca stima e affetto fu un altro frammento di leggenda della storia di Maranello, il canadese Gilles Villeneuve.
“Gilles era un ragazzo d’oro, a cui ho voluto veramente bene. Quando è morto qualcosa dentro di me si è spenta per sempre“.
Sembra un epitaffio, sono le parole di un uomo unico e di un professionista di altissimo profilo.