Emerge un dettaglio inedito sull’accoltellamento di Pablo Marí. La confessione dell’aggressore è da brividi.
La vicenda del difensore del Monza ha colpito tutti. L’aggressore, durante l’interrogatorio, ha svelato il suo scioccante movente.
Quanto accaduto al centro commerciale di Assago ha scioccato tutti. Un uomo, in seguito alle gravi ferite, ha perso la vita, mentre le altre cinque persone sono fuori pericolo. Come noto, fra loro c’era anche il difensore del Monza Pablo Marí, che ha ricevuto una coltellata nella schiena. Lo spagnolo è stato portato all’ospedale Niguarda in codice rosso ed è stato operato: per lui sono previsti due mesi di riposo prima di tornare all’attività agonistica.
Ora l’ex Arsenal è tornato a casa e da qui proseguirà il suo percorso verso il tanto desiderato rientro in campo.
Nel frattempo, sono emersi alcuni retroscena riguardanti l’episodio: incrociando la testimonianza della moglie del calciatore e la confessione dell’aggressore, è venuto a galla un dettaglio sul movente.
Pablo Marí, l’aggressore svela il suo movente: la testimonianza della moglie lo conferma
Sono stati interminabili momenti di terrore quelli passati al centro commerciale di Assago. L’aggressore, Andrea Tombolini, ha afferrato un coltello da uno scaffale e ha colpito sei persone, di cui una a morte.
Pablo Marí ha subito una coltellata alla schiena e, parlando con Adriano Galliani, ha detto di aver avuto la sensazione di sentire un crampo fortissimo. Trasportato d’urgenza in ospedale, è stato dichiarato fuori pericolo dopo poco: la lama non ha incrociato nessun organo, ma solo muscoli.
Nel frattempo, dalle indagini sono emersi dettagli molto importanti. Come noto, Andrea Tombolini ha dichiarato il suo movente: vedere tante persone felici ha fatto scattare qualcosa in lui e, per questo, ha avuto un raptus che ha portato all’aggressione.
Tuttavia, nel caso specifico di Pablo Marí, non si sarebbe trattato di un caso, come ha confermato anche la moglie del calciatore.
Veronica Chacon, durante la testimonianza, ha affermato ai carabinieri di aver avuto la sensazione che suo marito fosse stato riconosciuto, rincorso e colpito dall’aggressore di proposito.
Tombolini, durante la confessione, avrebbe infatti dichiarato: “Quando ho visto che tra i clienti dell’ipermercato c’era un calciatore del Milan ho provato invidia perché lui stava bene e io invece male. Allora l’ho colpito con un coltello”.
Tuttavia, dal racconto dell’uomo emerge un’evidente incongruenza, in quanto Pablo Marí gioca nel Monza e non per i rossoneri. Il Gip nutre profondi sospetti relativi a questa deposizione proprio a causa di questo dettaglio, anche se coincide con quanto dichiarato dalla moglie del giocatore.
Ad ogni modo, pare confermato che il difensore sia stato scelto di proposito, a differenza delle altre cinque vittime.