A distanza di anni dall’avvenuto, spunta un incredibile retroscena sul famoso ammutinamento del Napoli: ci furono insulti ed un’aggressione.
L’episodio che portò all’esonero di Carlo Ancelotti è uno dei più discussi in epoca recente del club azzurro, a distanza di anni spunta un clamoroso retroscena che getta ulteriori ombre sulla vicenda: ci fu un tentativo di aggressione da parte di un giocatore.
Da ormai più di un decennio, quella del Napoli è una realtà ben consolidata nell’èlite del calcio italiano. Dopo qualche anno di alti e bassi, il club del patron Aurelio de Laurentiis si è stabilizzato nelle zone alte della Serie A arrivando a tesserare giocatori ed allenatori dal calibro internazionale.
Uno dei nomi che più di tutti sono stati simbolo della crescita dei campani è quello di Carlo Ancelotti. Il tecnico reggiano, uno dei più vincenti della storia del calcio, arrivò in Campania in un momento dove però vincere era più difficile a causa della predominanza della Juventus, la quale nella stessa estate dell’arrivo dell’ex Milan aveva acquistato Cristiano Ronaldo.
Anche a causa di ciò, l’esperienza al Napoli dell’attuale mister del Real Madrid è condita più da grandi rimpianti che da successi, ma soprattutto è ricordata per il famoso episodio dell’ammutinamento.
Il ritiro non piacque a molti, la rivolta dei giocatori fu molto dura
L’episodio, molto discusso ancora oggi, ebbe luogo 3 anni fa, dopo il pareggio interno del Napoli contro il Salisburgo nei giorni di Champions. I risultati none ntusiasmanti della squadra portarono De Laurentiis ad annucniare, prima del match, che la squadra sarebbe andata in ritiro a Castel Volturno, lasciando all’allenatore la scelta sui giorni di durata dello stesso.
Da qui sorgono i primi problemi. I giocatori, o almeno parte di essi, non sono assolutamente d’accordo con la scelta del patron azzurro tanto che Insigne, leader del gruppo, ha un diverbio con Edoardo De Laurentiis, avvertendelo della presa di posizione sua e dei suoi compagni. Dopo il pari con gli austriaci, tutti i componenti del gruppo squadra (eccezion fatta per lo staff tecnico) non presero parte al ritiro, da qui l’ammutinamento. La vicenda legale è ancora in fase di svolgimento e proprio per questo, solo negli ultimi giorni è venuto fuori un clamoroso retroscena con protagonista Allan.
L’allora centrocampista del Napoli fu uno dei leader del gruppo di portesta e su di lui vertono oggi le questioni giudiziare. Come raccontato dal legale degli azzurri Mattia Grassani, il giocatore dell’Everton non le mandò di certo a dire nei confronti della società affermando ad Edo De Laurentiis: “Dici a tuo padre che i 100mila euro ve li potere mettere a quel posto”, per poi proseguire con un tentativo di aggressione sventato dal DS Giuntoli, presente al momento dei fatti.
A distanza di anni dall’accaduto resta in piedi il procedimento legale per il risarcimento di 170 mila euro da parte di Allan al Napoli, soldi che non sono stati pagati e pertanto il rischio è ora di un pignoramento della casa in Campania del giocatore brasiliano. Un’altra pagina buia di una vicenda estremamente discussa.