Calcio

Benfica-Juventus 4-3 notte da incubo a Lisbona – HIGHLIGHTS

Juventus fuori dalla Champions League, ancora una sconfitta, netta e senza attenuanti – più di quanto non dica il punteggio di misura – contro il Benfica

Una brutta partita, cominciata male e finita appena meno peggio. Che nonostante una tardiva rimonta decreta la fine della stagione di Champions League della Juventus al termine di una serata da dimenticare.

Dominio assoluto, a tratti irridente da parte del Benfica che domina la partita dall’inizio alla fine senza concedere davvero nulla a una Juventus pessima, sotto il profilo del gioco e dell’atteggiamento.

La partita

D’altronde in avvio l’impresa è praticamente disperata per la Juventus che dovrebbe non solo vincere a Lisbona. Ma poi anche con il Paris Saint Germain e sperare in un crollo del Benfica per agganciare il secondo posto. A rischio anche il terzo posto per la verità in caso di ulteriori cadute e di un Maccabi Haifa in grado di fare punti.

Benfica-Juventus 4-3

Primo tempo di enorme difficoltà della Juventus contro un Benfica brioso e molto divertente che in pochi minuti schiaccia la difesa bianconera in modo costante e continuo. Il primo gol su calcio d’angolo: cross morbido sul quale Antonio Silva anticipa una difesa lentissima nell’anticipo. Al primo tentativo la Juve quasi casualmente trova il pareggio: su un lungo calcio d’angolo è Vlahovic a sorprendere Vlachodimos che quasi spinge da solo la palla in porta sulla pressione di Kean. È proprio la posizione di Kean a generare qualche dubbio al VAR, ma il gol viene convalidato e assegnato proprio all’azzurro suscitando ulteriori perplessità.

Ma intanto, non appena rialzata la testa, la Juve scompare dal campo. Calcio di rigore molto ingenuo, e giusto, concesso al Benfica per un fallo di mano di Cuadrado che Joao Mario trasforma. E subito dopo è Rafa Silva a confezionare di tacco un gol sontuoso su una splendida azione che sempre Joao Mario finalizza con un centro millimetrico dalla destra. Benfica devastante, Juventus inesistente.

Le cose nel secondo tempo non cambiano, anzi… peggiorano. Su un errore in ripartenza di Bonucci, Joao Mario mette in porta Rafa Silva che segna con un delizioso scavetto.

Allegri cambia tutto. E se non altro l’ingresso di Iling dà un minimo di sveglia a una squadra davvero impalpabile. Due cross dalla sinistra del nuovo entrato valgono i gol di Milik e McKennie che fissano il risultato sul 4-3, un punteggio finale meno pesante di quanto in realtà non sia stato il dominio avversario. Nel finale Soulé sbaglia addiritura il gol di un possibile e immeritato pareggio.

Risveglio tardivo ma con un minimo di orgoglio in una squadra che per quasi 80 minuti non ha saputo esprimere nulla di apprezzabile. La Juve è fuori dalla Champions League fin dalla fase a gironi. E ora dovrà difendere il terzo posto che porta in Europa League cercando il miglior risultato possibile contro il Paris Saint Germain. Una vittoria sarebbe una garanzia. Diversamente bisognerebbe fare i conti con il risultato del Maccabi che ospiterà il Benfica, anch’esso qualificato come il PSG.

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Mauro Marchina

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