L’anticipo di ieri sera tra Fiorentina e Inter ha scatenato una gran polemica che riguarda gli arbitri di Serie A
All’indomani della vittoria dell’Inter sul campo della Fiorentina, caratterizzata da tante polemiche per la gestione arbitrale di Valeri, la Serie A affronta una nuova polemica.
Al centro delle accuse, ovviamente, Paolo Valeri reo di non avere espulso l’interista Dimarco in occasione del calcio di rigore concesso alla Fiorentina per un bruttissimo fallo del nerazzurro su Bonaventura.
Serie A, arbitri sotto accusa
Un episodio, tra gli altri, che ha in qualche modo falsato l’andamento della gara. Considerando che il risultato era sullo 0-2. Ma che con rigore ed eventuale espulsione la Fiorentina avrebbe avuto un tempo e mezzo per ribaltare la partita, cosa che per altro poi è accaduta con un finale rocambolesco e culminante. Molto contestato anche il rigore concesso all’Inter per un atterramento di Lautaro Martinez da parte di Terracciano.
Valeri verso la sospensione
Alla fine della partita i commenti da parte della squadra viola, in particolare i dirigenti, erano estremamente risentiti nei confronti dell’arbitro. E non solo per questo episodio, ma anche per un presunto fallo di Dzeko che in occasione del contropiede decisivo che ha poi consegnato a Mkhtaryan il pallone della vittoria a tempo abbondantemente scaduto avrebbe spinto irregolarmente un avversario.
Oggi i social erano invasi di proteste non solo da parte dei tifosi della Viola. Ma anche di tifosi di altre squadre che hanno accusato gli arbitri di un’autentica sudditanza psicologica nei confronti dell’Inter.
Valeri, peraltro, era stato al centro di un altro caso clamoroso con la mancata espulsione di Hateboer nella partita tra Atalanta e Milan. E in quell’occasione l’arbitro aveva ammesso il suo errore. In alcune dichiarazioni attribuite al direttore di gara, in quel caso, Valeri avrebbe ammesso che il fallo fosse da espulsione… “da rosso fuoco” disse l’arbitro. Ma di non avere eseguito il provvedimento perché nessuno del Milan aveva protestato.
Dichiarazioni che già allora non erano piaciute alla CAN che ora sta valutando una sospensione nei confronti del direttore di gara che potrebbe durare per un mese, fino alla sospensione per i Mondiali.